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Viđeno našim očima (.pdf) - CISP

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Radni prostor / Area de lavoro<br />

Neka ovo bude naš skromni doprinos dostizanju ovog za nas malog cilja, a za njih itekako velikog<br />

i značajnog.<br />

(Objavljeno u školskim novinama, 20. 11. 2006. godine)<br />

Dženita Redžić, Sapna<br />

L' AMORE TRA SORELLE<br />

Poco fa abbiamo visitato uno degli ultimi campi profughi nel nostro paese, per essere esatti<br />

l'area di Nezuka. Concretamente, si tratta di come la vita sa essere crudele con tre bambine che<br />

due anni fa hanno perso i genitori. Il padre ha avuto un incidente al lavoro e la madre aveva la<br />

leucemia, dopo un po’ anche lei e' deceduta.<br />

- Anche lei e' abbattuta dal dolore per la nonna- commenta la più grande delle sorelle.<br />

E da allora che vivono sole al mondo. Emina, la più grande, ha quindici anni e si occupa delle<br />

sorelle piu' piccole, Lejla e Amela. Vivono in condizioni quasi impossibili. Sopravvivono da sole,<br />

la storia della loro vita è dolorosa e triste, rivela la ragazza più grande.<br />

- Dall' inizio la nostra vita era molto difficile. Comunque, noi ci sentivamo più tranquille quando<br />

i genitori erano vivi. Dopo la loro morte siamo rimaste sole, noi tre, io e le mie due sorelle più<br />

piccole. D' allora ogni passo e' una ferita dolorosa, perche' tutta la responsabilita' sta sulle mie<br />

spalle. Neanche io sono cresciuta abbastanza, ma la vita mi ha fatto crescere e diventare un<br />

appoggio per le mie sorelle. Ho rinunciato alla loro educazione per avere almeno di che mangiare<br />

e bere. Anche se era poco, il nostro amore riempiva la maggior parte della vita. Guadagno<br />

lavorando per altri, coltivo il mais, rastrello il fieno, lavoro nei campi, bado alle pecore, spacco<br />

la legna, e molte altre cose. Non mi e' difficile, lo faccio per le sorelle. Con il denaro che guadagno<br />

compro la spesa e il necessario per la scuola . Per vestirci devo cucire da sola vecchi stracci<br />

e diversi materiali, e le borsette dal najlon. Non abbiamo le scarpe adeguate, a volte ce le<br />

mettiamo troppo piccole o troppo grandi, coi buchi che lasciano entrare l'acqua. Spesso<br />

dobbiamo asciugare le calze sulla stuffa che e' piccola.<br />

La scuola e' distante cinque chilometri, e Lejla ed Amela camminano ogni giorno per andare e<br />

ritornare. Ci portiamo dell' acqua dal pozzo che sta a due chilometri dalla nostra capanna. E'<br />

cosi' che, sapete, chiamiamo la nostra casa. Le giornate più difficili sono quelle invernali,<br />

quando fa molto freddo, e capita che non abbiamo abbastanza legna ed io devo andare nella<br />

foresta anche quando c' e' la bufera per portarli. La capanna dove viviamo lascia entrare l' acqua<br />

quando piove o quando la neve si scioglie. Spesso piango quando vedo i visi tristi delle mie<br />

sorelle a cui il sorriso e' stato cancellato. Nonostante la situazione, loro due a scuola vanno<br />

molto bene. Ogni sera, prima di addormentarmi, penso cosa faro' domani, avremo qualcosa da<br />

mangiare? Devo ammettere che i vicini di casa portano qualche chilo di farina, un po' di olio, il<br />

sale… Speriamo che un giorno le cose migliorino.<br />

Il coraggio e la forza con cui Emina e le sorelle sopportano tutto ciò è ammirevole.<br />

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