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Mlado usamljeno drvo / Piccolo albero solitario<br />
Maida Mujčinović, Čelić<br />
I RICORDI SI RISVEGLIANO…<br />
Fa caldo. E’ un pomeriggio d’ estate. Sento soltanto il ronzio cupo delle api. Anche il cinguettio<br />
degli uccelli si è azzittito. Questo silenzio fantasmagorico è turbato dal rumoreggiare delle<br />
foglie.<br />
Tutto questo mi piace, come anche l’ odore dell’ erba verde e il profumo delle piccole rose rosse<br />
di nonna. In realtà, queste non sono rose vere, però io le chiamo così. Mia nonna le coltiva nel<br />
nostro giardino, ma si trovano anche accanto al mio albero preferito – il melo. Oziare nell’ombra<br />
sotto l’albero di mele vicino alle piccole rose, fa risvegliare i miei ricordi. Ehi, mi ricordo che …<br />
Quando ero piccola, durante le vacanze estive venivo, qui in campagna dai miei nonni . Nel<br />
pomeriggio, mentre loro prendevano il caffè, io mi godevo l’ ombra del melo e odoravo le<br />
piccole rose. Non ne ho mai raccolta neanche una. Mi dispiaceva farle appassire. Il nonno aveva<br />
piantato il melo il giorno della mia nascita.<br />
Spesso giocavo con i bambini del villaggio. Passeggiavamo lungo i campi coltivati, i prati e i<br />
boschi. A volte ci piaceva giocare a lungo e rimanere fuori fino a sera. Tra tutti preferivo Alma e<br />
Haris. Nella mia vita non ho mai avuto amici più sinceri e più cari.<br />
Una volta ero nel villaggio per le vacanze invernali. Era il periodo quando stavamo per finire le<br />
scuole medie. Alma ed io eravamo andate sulla collina dove tutti andavano in slitta. Ci<br />
piacevano tanto le magie invernali. Abbiamo provato a fare il Pupazzo di neve. Tutti ci aiutavano.<br />
Così alla fine abbiamo fatto un Pupazzo di neve enorme.<br />
Poco dopo ho avuto un piccolo incidente. Camminando sul terreno ghiacciato sono scivolata e<br />
caduta. Non vedevo e non sentivo nulla. Tutti erano intorno a me. Una voce mi chiamava dolcemente.<br />
In quel momento ho visto gli occhi più belli in assoluto. Era un bel ragazzo, con i capelli neri e<br />
con le labbra sottili e rosse. Quello era Haris. Mi teneva la mano. Per un attimo mi sono spaventata,<br />
perché il mio cuore batteva forte e sentivo il sudore sul palmo delle mani.<br />
Avevo molto caldo. Pensavo che il ghiaccio si stesse sciogliendo. Haris mi ha aiutato per alzarmi,<br />
ma dopo avermi fatto fare un paio di passi, mi ha preso in braccio. E così, mi ha portata fino a<br />
casa.<br />
Ogni giorno, Alma e Haris venivano a trovarmi. Ho notato che quel ragazzetto vivace era<br />
cresciuto. Anche Alma, che è sempre stata una bambina timida con due trecce, era diventata<br />
una bella ragazza. Dopo quell’inverno non sono andata più in campagna. ..Mi sono iscritta alla<br />
scuola superiore di Medicina, loro due invece, di Economia.<br />
Appena arrivata nel villaggio ho visto Alma. Haris non c’ era. Alma mi ha raccontato che Haris<br />
aveva iniziato a comportarsi in modo strano… Che passava spesso a casa dei miei nonni per<br />
chiedere di me. Ho pensato molto a questo. Anche quando mi sono sdraiata al fresco<br />
per sentire il profumo delle rose. Mi volevo riposare e addormentarmi dopo il chiasso della<br />
città, però non riuscivo a smettere di pensare a lui. All’ improvviso qualcuno mi ha coperto<br />
gli occhi. Ho cominciato a tremare. Quando mi sono girata, di nuovo ho visto i suoi<br />
stupendi occhi neri, i capelli neri e le labbra rosse. Quello era Haris. Dopo avermi salutata, lui<br />
ha raccolto una piccola rosa e me l’ ha messa nei capelli. Mi abbracciava col dolcezza<br />
dicendomi che gli ero mancata. L’ ho rimproverato per la rosa, ma lui mi ha detto che la rosa<br />
era più bella tra i miei capelli e che la rosa mi avrebbe fatto ricordare di lui. Ho raccontato ad<br />
Alma quello che era successo. Lei non si è tanto sorpresa.<br />
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