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Mala maza / Piccola cucciola<br />
Anche il loro sapore e' la medicina per quello che ha sentito nella stalla abbandonata e quello<br />
che ancora non può tirare fuori dal suo piccolo muso rosa.<br />
Tigre sapeva che era soltanto l’inizio di quello che lo aspetta sulla via di casa, pero' era preparato<br />
a tutto solo per rivedere Sara.<br />
Mentre passava tra i campi di mais, che erano interrotti dai prati e da qualche albero, Tigre<br />
guardava attorno a se'. Era un po' impaurito, perche non sapeva cosa si nascondesse nell' erba<br />
e nel mais cosi' alto. E poi, e' arrivato fino al fiume e non sapeva come attraversarlo.<br />
Il senso dell’orientamento non gli diceva se seguire il fiume in su' oppure in giu', per trovare<br />
magari qualche ponte.<br />
Ha deciso di andare in su' e dopo un po' di tempo ha notato che qualcosa nell' erba vicino al<br />
fiume si stava muovendo.<br />
- Chi e'?- ha domandato.<br />
L' erba non si muoveva piu'. Ha ripetuto la domanda, ma la risposta mancava. Ha capito che era<br />
qualcuno che aveva paura più di lui. Ha deciso di controllare. Annusava e si muoveva lentamente.<br />
Ha trovato una cupoletta quieta e verde, grande quasi come lui, da cui si vedeva una<br />
piccola coda.<br />
Le ha toccato con la zampa, e allora ha sentito una voce che gli sembrava impaurita:<br />
- Non farmi del male, ti prego!<br />
- Non ti faro' del male, non aver paura! Anch' io ho paura come te. Voglio vederti!- disse<br />
Tigre e fa due passi indietro dalla cupola verde.<br />
Prima appare la testa che girava a sinistra e a destra, e poi le gambe.<br />
-Io sono la tartaruga e voglio oltrepassare il fiume, e chi sei tu?<br />
-Io sono Tigre, il gatto, anch' io vorrei passare il fiume, ma non sono un appassionato dell'<br />
acqua.<br />
-Ti do una mano io. Puoi saltare sulla mia corazza e cosi' andremo insieme.<br />
Alcuni minuti piu' tardi Tigre stava dall' altra parte del fiume. Giusto il tempo di ringraziare<br />
la tartaruga e di spiegare chi era e dove andava. La tartaruga gli ha fatto gli auguri e gli ha detto<br />
di far attenzione perche' il mondo e' pieno di gente e di animali cattivi. „Lo so, me ne sono reso<br />
conto sulla mia pelle“, ha pensato Tigre, ancora una volta ringrazia la tartaruga e continua sulla<br />
sua strada.<br />
Per due giorni non incontrò nessuno. Evitava i contatti, mangiava i rifiuti. Era stanco, la sua<br />
pelliccia era sporca. Aveva bisogno di un vero riposo. E proprio allora ha trovato una fattoria.<br />
Si e' fermato davanti una stalla di cavalli ed ha concluso che qui poteva passare la notte<br />
e poteva trovare qualcosa da mangiare. Ma proprio in quel momento qualcosa lo ha attaccato.<br />
- E' qui che sei gattone! I topi mi distruggono tutto e tu passeggi in giro…<br />
- Pero', io non sono il tuo gatto, mi hai scambiato con un altro…- urlava Tigre, ma il contadino<br />
Lo ha buttato sul soffitto della stalla.<br />
- Non scendere finche’ non li prendi tutti, e poi vai nel granaio!- lo ha sgridato e se ne è<br />
andato.<br />
Tigre era cosi' spaventato che non gli è neanche venuto in mente di scappare. Non ha visto<br />
neanche un topo. Di sera è sceso ed ha deciso di cercare qualcosa da mangiare. Dappertutto si<br />
sentivano versi di galline, pecore e mucche. Tigre si sentiva triste per loro, ma improvvisamente<br />
la paura lo ha bloccato. Girando dietro l'angolo si e' trovato davanti ad un cane che<br />
mangiava i rifiuti. Pensava: con lui e' finita. Una voce interiore gli diceva di scappare, ma le<br />
gambe non obbedivano.<br />
- Prego, vedo che hai fame!<br />
- Scusa- disse confuso Tigre- non e' che mi….<br />
- Ma perche'? Stiamo nella stessa disgrazia…- risponde il cane e fa uno sospiro.<br />
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