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"Il libro delle vergini" di Gabriele D'Annunzio - Altervista

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II.<br />

La chiesa stava in fondo a una strada protetta da querci che<br />

avevano una gravità <strong>di</strong> patriarchi ed una età <strong>di</strong> numi. Di fuori gli<br />

scrostamenti dell'intonaco lasciavano vedere il mattone<br />

rossastro, si aprivano ai lati le finestre semilunari. Su la cuspide<br />

ottusa della facciata una croce <strong>di</strong> ferro tendeva le braccia. Era<br />

una chiesa <strong>di</strong> architettura semplice e rude, simile a quelle che i<br />

fanciulletti con poche linee tracciano su i margini dei libri<br />

o<strong>di</strong>osi. Si affacciavano attorno su la piazza le case dei coloni, i<br />

cumuli alti <strong>di</strong> paglia secca. Io conservo ancora un'impressione <strong>di</strong><br />

colore; le pignatte <strong>di</strong> terracotta vermiglia su certi fusti d'albero<br />

contorti altissimi in quel cielo <strong>di</strong> un azzurro così spirituale. Ed<br />

ho ancora <strong>di</strong>nanzi la faccia cava <strong>di</strong> quella femmina malata che ci<br />

tese la mano per l'elemosina su la porta. Una faccia d'una tinta<br />

indefinibile, dove <strong>di</strong> vivo non restavano che due occhi<br />

tristemente glauchi <strong>di</strong> rospo solitario nell'ombra <strong>di</strong> un fazzoletto<br />

nero a piccoli fiori gialli legato sotto il mento. Una mano che<br />

faceva pensare alla palma pelosa dell'anatra.<br />

Entrammo nella chiesa io e Giacinta tra la folla. I conta<strong>di</strong>ni<br />

ossequienti ci lasciavano passare nella graveolenza dell'olio<br />

ch'essi portavan lucido ai capelli. Giungemmo nel mezzo; dove<br />

cominciava <strong>di</strong>gradando verso l'altare, la mèsse <strong>delle</strong> cristiane<br />

inginocchiate, una gran mèsse varia <strong>di</strong> teste coperte dai<br />

fazzoletti <strong>di</strong> seta gialli, rossi, neri, a palle, a striscie, a fiorami.<br />

L'altare sorgeva intorno tutto fiammeggiante <strong>di</strong> ceri votivi, i cui<br />

raggi si rinfrangevano su le palme <strong>di</strong> zinco sottoposte, su le<br />

dorature false della custo<strong>di</strong>a, su i fiori artificiali <strong>di</strong> fili d'argento<br />

e <strong>di</strong> lana. Presso l'altare, da una eminenza la Vergine sovrastava<br />

alla turba dei fedeli; la Regina <strong>delle</strong> Vergini, tutta bella nella<br />

veste <strong>di</strong> raso azzurro a ricami d'oro, tutta gloriosa nel <strong>di</strong>adema <strong>di</strong><br />

metallo bianco a grosse pietre gemmanti, tutta illuminata<br />

dall'adorazione <strong>di</strong> quelle anime peccatrici che supplicavano il<br />

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