"Il libro delle vergini" di Gabriele D'Annunzio - Altervista
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soggiogare da quel cieco entusiasmo <strong>di</strong> fede; le tremavano le<br />
mani, le labbra. Giuliana ricadeva stesa, con il capo<br />
abbandonato, scoperta la gola e il petto, mostrando delli occhi<br />
solo il bianco nel gran pallore, sorridente a qualche cosa<br />
invisibile, in un atteggiamento <strong>di</strong> vergine martire. Le zampogne<br />
passavano; tar<strong>di</strong> passavano le canzoni del vino gridate dai<br />
marinari nella notte tornanti alle barche della Pescara.<br />
III.<br />
L'istinto della fame si ridestava vivissimo, come più chiara<br />
si faceva la coscienza. Quando dal forno <strong>di</strong> Flajano saliva<br />
nell'aria l'odore caldo del pane, Giuliana chiedeva; chiedeva con<br />
un accento <strong>di</strong> men<strong>di</strong>cante famelica, tendeva la mano,<br />
supplicando, alla sorella. Divorava rapidamente, con un<br />
go<strong>di</strong>mento brutale <strong>di</strong> tutto l'essere, guardando d'intorno se<br />
qualcuno tentasse strapparle <strong>di</strong> tra le mani il cibo, in sospetto.<br />
La convalescenza era lunga e lenta; ma già un senso mite <strong>di</strong><br />
sollievo cominciava a spargersi per le membra, a liberare il<br />
capo. Per quella sana nutrizione <strong>di</strong> albume e <strong>di</strong> carne muscolare<br />
un sangue novello si produceva: i polmoni <strong>di</strong>latati ora<br />
largamente dall'aria vivificavano il sangue carico <strong>di</strong> sostanze; e i<br />
tessuti irrigati dall'onda tiepida e rapida si colorivano<br />
ricomponendosi, si rinnovellavano nelle piaghe <strong>di</strong> decubito, si<br />
ricoprivano a poco a poco; e le attività cerebrali a quell'affluire<br />
operavano sicure; e le innervazioni negli organi sensorii non più<br />
perturbate rendevano limpida la sensazione; e sul cranio i bulbi<br />
capilliferi rigermogliavano densi; da quel rior<strong>di</strong>namento <strong>delle</strong><br />
leggi meccaniche della vita, da quel <strong>di</strong>spiegarsi <strong>di</strong> energie prima<br />
latenti che la malattia aveva provocate, da quella intensa brama<br />
che la convalescente aveva <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> sentirsi vivere, da<br />
tutto, lentamente, quasi in una seconda nascita, una creatura<br />
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