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"Il libro delle vergini" di Gabriele D'Annunzio - Altervista

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La nuova stanza aveva le pareti nude, l'aspetto <strong>di</strong> un luogo<br />

fin allora <strong>di</strong>sabitato. A traverso i vetri <strong>di</strong> una <strong>delle</strong> due finestre si<br />

scorgeva l'ultimo limite della pianura e la linea scura de' colli, e<br />

<strong>di</strong>etro i colli, su 'l cielo vivo, il profilo <strong>di</strong> Montecorno, quella<br />

figura dolce <strong>di</strong> dea supina che sotto la neve pare una immensa<br />

statua <strong>di</strong> marmo abbattuta lungo la terra d'Abruzzi, la protettrice<br />

della vecchia patria, che i marinai dalla costa salutano con<br />

effusione d'amore come un giorno i nauti del Pireo salutavano<br />

l'asta <strong>di</strong> Atena. Sotto l'altra finestra si rischiarava ai buoni soli<br />

una fila <strong>di</strong> aranci.<br />

E i giorni passavano. Valerio lontano non sarebbe tornato<br />

che fra due, fra tre mesi forse. Dal letto dell'inferma si<br />

<strong>di</strong>ffondeva per tutta la casa il silenzio; era quella soffocazione o<br />

attenuazione <strong>di</strong> tutti i rumori, <strong>di</strong> tutte le voci che si fa in torno ai<br />

malati per non <strong>di</strong>sturbare il riposo. <strong>Il</strong> me<strong>di</strong>co, un piccolo uomo<br />

dalla faccia tutta rasa, quasi lucida, veniva ogni sera, poco prima<br />

del tramonto, alla stessa ora. Nella stanza cominciavano le<br />

ombre, rotte talvolta da un ultimo bagliore che dalla finestra <strong>di</strong><br />

mezzo entrava a sfiorare il letto; un domestico portava il lume<br />

coperto da una gran ventola verde. Quando il me<strong>di</strong>co era uscito,<br />

restavano nella stanza Gustavo e Francesca, seduti accanto al<br />

letto, silenziosi, dominati da quella luce eguale, ascoltando le<br />

voci fievoli che mandava la campagna nel lontano. Eva piegava<br />

la testa nella gravezza del sonno, inondando le ginocchia della<br />

madre con i capelli <strong>di</strong> sotto a cui usciva il respiro, senza che si<br />

vedesse la bocca. Erano i capelli una morbida massa palpitante.<br />

– Sentiteli – <strong>di</strong>sse una volta Francesca al cognato,<br />

accarezzandoli con la compiacenza <strong>delle</strong> madri felici.<br />

Gustavo v'immerse le <strong>di</strong>ta leggere appressandosi col<br />

chinare il corpo senza levarsi dalla se<strong>di</strong>a; e nel solco<br />

s'incontrarono le mani fuggevolmente. Pure, a quel contatto i<br />

due giovani per un moto istintivo le ritrassero. Si guardarono<br />

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