"Il libro delle vergini" di Gabriele D'Annunzio - Altervista
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Lontano, in fondo al viale, su 'l cupo verde delli aranci,<br />
Gustavo scorgeva una macchia bianca simile a quelle che le<br />
statue fanno nei giar<strong>di</strong>ni. Ma, acuendo egli lo sguardo, il cane<br />
gli si piccò dal fianco, quasi avesse odorato la preda, con quelli<br />
stupen<strong>di</strong> slanci <strong>di</strong> antilope in corsa.<br />
– Famulus, qua! Famulus!<br />
Era la voce <strong>di</strong> Francesca, tra le piante. Ella ritta aspettava<br />
che il levriero la raggiungesse, facendo schioccare le <strong>di</strong>ta, dando<br />
quel richiamo squillante all'aria. Gustavo le fu presso quando<br />
ella già stava china su 'l cane serrandone il lungo muso tra le<br />
mani carezzevoli: bellissima, nella veste mattinale a pieghe<br />
ricche dentro cui s'indovinava la flessibilità del corpo vivo, con i<br />
capelli dalla nuca tirati sù, e stretti in un nodo su 'l sommo della<br />
testa come in certi ritratti settecentisti, così curva su l'animale<br />
che supino agitava le zampe sottili e nervose verso <strong>di</strong> lei,<br />
mostrando il ventre smilzo color <strong>di</strong> carne.<br />
– Buon giorno, signora.<br />
– Oh Gustavo, buon giorno! – rispose ella drizzandosi con<br />
un movimento vivace, leggermente colorita nella faccia<br />
dall'essere stata china. E mentre gli tendeva la mano, lo guardò<br />
curiosamente socchiudendo gli occhi: poiché ella dal letto s'era<br />
levata con la sua bella serenità. Poi alternando per gioco la voce,<br />
soggiunse:<br />
– Donde venite, o signore?<br />
Gustavo capì e sorrise; egli non l'aveva chiamata a nome<br />
nel saluto per una debole trepidazione <strong>di</strong> fanciullo; ora si<br />
pentiva, voleva parlare sicuramente, <strong>di</strong>re molte cose.<br />
– Di lontano, Francesca. Sono uscito all'alba, ho condotto<br />
meco Famulus. L'aria frizzava. Abbiamo preso per i campi,<br />
abbiamo attraversato la pineta... La pineta è tutta fiorita <strong>di</strong><br />
violette; c'è l'odore della resina mescolato all'odore dei fiori... Se<br />
sentiste! Ci andremo a cavallo, un giorno, quando vorrete...<br />
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