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"Il libro delle vergini" di Gabriele D'Annunzio - Altervista

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Galatea gli era una compagna taciturna e pensosa, una<br />

aiutatrice, una gentile amanuense che non si perdeva mai tra i<br />

labirinti e li arabeschi <strong>delle</strong> scritture sapienti. Ella cresceva<br />

come uno stelo, cresceva nella grande malinconia <strong>di</strong> quella casa<br />

ove ella non aveva mai veduto sorridere la madre... Povera<br />

madre morta! Con che lungo sospiro <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> dolore<br />

Galatea guardava il velo <strong>di</strong>steso sul ritratto della povera madre<br />

morta! Quel ritratto era in una larga stanza nuda, sopra una<br />

parete bianca, là, all'estremità della villa: nessun rumore vi<br />

giungeva, la luce penetrava a traverso le tende fievole e triste.<br />

Quando Galatea varcava la soglia, un filo gelido <strong>di</strong> terrore<br />

l'assaliva, un ribrezzo le strideva per le ossa; le pareva come<br />

d'entrare in un sotterraneo; tutto quel candore le dava la<br />

sensazione dell'immenso. Pure ella restava là lungo tempo, in<br />

ginocchio, a pregare, a pregare, mentre il lembo del velo<br />

ondeggiava a ogni alito <strong>di</strong> vento sopra a quell'effige <strong>di</strong> cadavere;<br />

ella teneva gli occhi smarriti nel vano, e nel vano la preghiera si<br />

smarriva con un sussurro debole <strong>di</strong> labbra. Lentamente i chiarori<br />

del giorno mancavano. Allora nella penombra pareva che l'<br />

ondeggiamento si allargasse, ingigantisse; a poco a poco un<br />

immane lembo <strong>di</strong> sudario si stendeva in tutta la stanza con un<br />

soffio impuro. Ella ne sentiva il contatto rabbrividendo; ella<br />

<strong>di</strong>veniva <strong>di</strong>accia ed immobile come <strong>di</strong> pietra, restava là fin che<br />

non la traevano fuori tutta pallida, tutta tremante.<br />

Ma tornava poi a quell'adorazione cupa e solitaria, ci<br />

tornava con impeti <strong>di</strong> lacrime, chiamando la morta fra i<br />

singhiozzi. Ella voleva vederla, vederla una volta, ma viva, ma<br />

con la vita nelle pupille, vederla bella e ridente, una volta sola!<br />

– Era bionda; è vero? bionda come me; è vero? – chiedeva<br />

al padre, sollevando li occhi umi<strong>di</strong>, tentando fra la tenerezza<br />

<strong>delle</strong> lacrime un lampo <strong>di</strong> sorriso.<br />

Ella era cresciuta così, nel dolore. Ella aveva in sé qualche<br />

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