"Il libro delle vergini" di Gabriele D'Annunzio - Altervista
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mi faceva piegare le ginocchia inconsciamente e piegare il capo.<br />
– Tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Jesu Christe...<br />
Ci fu un movimento confuso in tutta la turba inginocchiata,<br />
ci fu su tutta la turba il passaggio rapido <strong>di</strong> qualche cosa <strong>di</strong><br />
biancastro. Erano forse le mani che facevano il segno della<br />
croce dalla fronte al cuore. L'organo d'improvviso ascese alle<br />
voci acute, gittò nella navata un grande accordo gioioso d'Inno<br />
che attraversò tutte quelle anime come un fascio <strong>di</strong> raggi e le<br />
assunse al para<strong>di</strong>so.<br />
Ma si sentì tra la folla il tintinnare <strong>delle</strong> monete <strong>di</strong> bronzo<br />
su 'l piatto che il chierico portava in giro; poi si sentì in alto lo<br />
scorrere stridulo <strong>delle</strong> ten<strong>di</strong>ne rosse. Una gran luce piovve<br />
dall'alto; fu una emersione <strong>di</strong> colori, in basso, alla luce.<br />
– Kyrie, eleison. Christe, eleison, Kyrie, eleison.<br />
Cominciarono le voci nel coro, malferme, incerte; le voci<br />
<strong>delle</strong> bambine che non si vedevano. Parvero zampilli salire in<br />
quell'aria dove il sole <strong>di</strong> febbraio <strong>di</strong>ffondeva una virginale<br />
beatitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> nimbo, quasi una evanescenza <strong>di</strong> polviscoli<br />
bion<strong>di</strong>. Io chiusi li occhi, ebbi un lungo brivido <strong>di</strong> letizia, mi<br />
strinsi a Giacinta che seguiva a voce bassa la litania; e l'istinto<br />
dell'amore, che si andava determinando lentamente nel mio<br />
organismo <strong>di</strong> fanciullo, metteva in quella letizia mistica una<br />
vena lieve <strong>di</strong> desiderio sensuale. Io vedevo, a traverso le<br />
palpebre, un bagliore roseo, una gran selva rosea fiorire, a<br />
traverso il tessuto vivente <strong>delle</strong> mie palpebre.<br />
– Sancta Maria, ora pro nobis!<br />
Le voci si facevano sicure e limpide; le cadenze dell'organo<br />
si seguitavano in tono minore. La turba aveva da prima un<br />
ondeggiamento <strong>di</strong> teste in<strong>di</strong>stinto; poi, a poco a poco, trascinata<br />
dal cantico, stupefatta dal calore e dall'odore misto dell'incenso<br />
e dei fiori, a poco a poco, si protese in avanti, si protese verso la<br />
Vergine, con uno <strong>di</strong> quelli impeti ciechi che la superstizione dà<br />
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