CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot
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Regioni, Province e Comuni che si avvalgono, spesso, delle Associazioni del volontariato organizzato.<br />
Alcune di esse, come la V.A.B., hanno stipulato una convenzione con<br />
l'Amministrazione regionale Toscana.<br />
Tale atto prevede la corresponsione di una somma forfetaria annuale determinata sulla bse del<br />
numero dei volontari e dei mezzi che l’Associazione mette a disposizione. A consuntivo viene<br />
poi dato una specie di “premio” si si è riusciti a mantenere il numero degli eventi inferiore o<br />
uguale a quello del triennio precedente. In tal modo si evita qualsiasi forma di “interesse” a che<br />
si manifestino incendi, avendo pattuito un meccanismo inversamente proporzionale al numero<br />
di eventi che si verificano.<br />
I mezzi a disposizione delle forze a terra sono, per lo più, autobotti stradali o a trazione integrale<br />
e veicoli fuoristrada leggeri (vecchie Fiat Campagnola, UAZ, Land Rover Defender 90,<br />
110 e 130 e così via) equipaggiati con un particolare modulo antincendio - in gergo chiamato<br />
"TSK" dal nome del prodotto della ex Baribbi - formato da un serbatoio per l'acqua, una motopompa<br />
e uno o più naspi ad alta pressione.<br />
Accanto a questi mezzi, distribuiti sul territorio fra V.V.F, Comunità Montane e, soprattutto in<br />
Toscana, forze del volontariato, vi sono gli indispensabili mezzi aerei, che possono essere<br />
distinti in regionali e nazionali:<br />
- i mezzi aerei regionali sono a disposizione delle Regioni: o di appartenenza dei locali<br />
Distaccamenti del C.F.S. (come lo NH 500 di stanza a Cecina, LI) o presi in appalto da aziende<br />
private. In Toscana, nel periodo estivo, vi sono sei elicotteri antincendio della Regione e due<br />
piccoli elicotteri da avvistamento. Negli anni passati vi era anche una flottiglia di cinque aerei<br />
Piper da avvistamento (questi devono essere caratterizzati da una bassa velocità di stallo e da<br />
ala alta, onde permettere una ottimale azione di avvistamento).<br />
Gli elicotteri sono equipaggiati con speciali "secchi", detti benne, con capienza variabile (solitamente<br />
di 800 litri) con i quali viene presa l'acqua in fiumi, laghi, piscine o bacini artificiali<br />
all'uopo predisposti, e viene poi gettata direttamente sul fronte del fuoco. Le benne possono<br />
essere rigide - e devono stare affisse sotto l'elicottero anche durante gli spostamenti - o morbide<br />
- e possono, in tal caso, essere ripiegate all'interno del velivolo - e permettono, a seconda del<br />
tipo, di frazionare lo sgancio o di poterlo effettuare solo in un'unica soluzione.<br />
- i mezzi aerei nazionali, coordinati dal C.O.A.U. (Centro Operativo Aeronautico Unificato)<br />
che sono, senza pretese di esaustività:<br />
a) gli elicotteri Augusta CH-47C Chinook e Augusta Bell 212 e 412 in dotazione all'Esercito e<br />
alla Marina Militare (base di Luni SP), nonché alcuni Agusta Bell 412 dello stesso Corpo<br />
Forestale dello Stato;<br />
b) i "fire bombers" C130 Hercules e G222 i quali montano particolari moduli contenenti, rispettivamente,<br />
11500 e 6500 litri di liquido ritardante; essi (di stanza in Toscana presso la 46°<br />
Aerobrigata di Pisa, Gruppo Antincendio) hanno tempi di intervento e di riempimento abbastanza<br />
lunghi e vengono impiegati per contenere il propagarsi dell'incendio: infatti operano<br />
"sganci" davanti al fronte del fuoco, in modo da rallentarne, chimicamente, l'avanzare (il prima<br />
analizzato attacco indiretto);<br />
c) gli anfibi Canadair CL 215 e CL 415 che hanno la possibilità di caricare 5300 litri di acqua<br />
direttamente da laghi o dal mare e di sganciarla sul fronte del fuoco: hanno una maggiore efficacia<br />
soprattutto sulle coste e sulle isole (grazie ai tempi di rotazione molto ridotti) e vengono<br />
impiegati per l'attacco diretto anche impiegando ritardanti.<br />
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