CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot

More documents

Recommendations

Info

MOBILITÀ SOSTENIBILE Alessandro Margaglio – Coordinatore Progetto “BiciTrenoBici” Gli effetti negativi del traffico urbano automobilistico sono la più grande emergenza delle aree urbane in tutto il mondo. Gli effetti negativi più importanti sono: • Inquinamento atmosferico: Le stime dell’OMS indicano che il PM10 è responsabile a livello europeo di circa 80.000 morti all’anno. • Inquinamento acustico: Le stime dell’OMS indicano che oltre il 90% della popolazione è esposta rumori di intensità superiore a 55 dB e il 27% ad intensità superiori a 75dB. • Incidenti: Statistiche ISTAT indicano che oltre il 70% di questi avviene in ambito urbano con oltre il 40% dei morti a livello nazionale. • Danni paesaggistici: Circa il 15% del territorio è occupato da strade e parcheggi. • Danni sociali: L’assenza di trasporti collettivi adeguati limita l’accessibilità a servizi e territorio ad alcune categorie sociali non autosufficienti (anziani, bambini, portatori di handicap). • Inefficienza tecnico economica derivante dalla congestione: La perdita di tempo da traffico, in studi condotti a livello europeo, è stimata in circa il 2% del PIL. Alla luce di questi dati risulta quindi inevitabile predisporre una strategia di intervento che preveda la disincentivazione del trasporto privato in favore di un miglioramento del trasporto collettivo, su ferro e su gomma. Gli interventi possibili comportano il mutamento di abitudini acquisite e consolidate da una larga parte della popolazione, ovvero il cambiamento dall’uso dell’autovettura privata in favore di modalità di trasporto intermodali ed eco-sostenibili, nonché la diminuzione del numero stesso degli spostamenti. Il Ministero dell’Ambiente in questi anni ha portato avanti una politica in favore della mobilità sostenibile, promovendo progetti relativi al rinnovo del parco veicolare con veicoli a ridotto impatto ambientale, alla introduzione di modalità di trasporto collettivo complementari al trasporto di massa come il taxi collettivo, alla introduzione di misure per la gestione della domanda di mobilità come le domeniche senza auto o il Mobility Management. Quest’ultimo è un approccio orientato alla gestione della domanda di mobilità riguardante gli spostamenti casa–lavoro ed è regolato dal Decreto Ronchi del 1998, nel quale viene imposto alle Aziende ed agli Enti pubblici con oltre 300 dipendenti per ogni unità locale, ed alle Imprese con 800 dipendenti complessivi, di individuare un Mobility Manager, al fine di ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti, diminuendo l’uso dell’auto privata, mediante l’adozione di un Piano degli spostamenti casa-lavoro redatto secondo I principi della Mobilità Sostenibile. Infine si deve ricordare che l'articolo 36 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo Codice della strada) fa obbligo a tutti i Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti, o comunque soggetti a congestione per il traffico veicolare, di redigere, adottare ed attuare il Piano Urbano del Traffico, da rinnovarsi ogni due anni. In particolare si evidenziano alcuni punti qualificanti dei P.U.T., contenuti nelle direttive pubblicate nella Gazzetta Ufficiale in data 24 giugno 1995: 7.3.1.1 - Classifica funzionale delle strade 8.3.1.2 - Viabilità principale ed isole ambientali 9.3.1.3 - Principali interventi di miglioramento dell'offerta 10.3.2.1 - Tipi di componenti del traffico 95
ove, fra le quattro componenti fondamentali del traffico, si pone al vertice della scala dei valori all'interno del Piano la mobilità elementare, ovvero la "circolazione dei pedoni", e la ciclabilità ("specialmente per le aree urbane in pianura", cfr. punto 3.2.2 - Alternative spaziali, modali e temporali ), quale "precisa strategia del Piano". Pertanto l’adozione di una strategia complessiva per la mobilità sostenibile intermodale è ineludibile ed improcrastinabile, se l’obiettivo è quello di conseguire un miglioramento significativo della qualità della vita nel quotidiano, nonché preservare l’ambiente per le generazioni future. 96
Page 1 and 2:
Conoscer l’Ambiente per difenderl
Page 4:
INDICE INTRODUZIONE E PRESENTAZIONE
Page 7 and 8:
PRESENTAZIONE CENTRO SOCIO-CULTURAL
Page 9 and 10:
EDUCAZIONE AMBIENTALE COME DIFESA D
Page 11 and 12:
Un altro passo importante nell’ap
Page 13 and 14:
I CARATTERI ORIGINARI DEI PAESAGGI
Page 15 and 16:
fruizione dei "beni comuni" o dagli
Page 17 and 18:
nessa con l'allevamento brado stanz
Page 19 and 20:
passaggio nel corso del XVIII secol
Page 21 and 22:
si verificò nella Lucchesia dove,
Page 23 and 24:
poderi. E' da considerare che, negl
Page 26 and 27:
GEOGRAFIA E AMBIENTE
Page 28 and 29:
stioni’ archeologiche e storiche
Page 30 and 31:
zione della vaghezza di definizioni
Page 32 and 33:
milioni, “cifra che pone l’Ital
Page 34 and 35:
con il modello della casetta-villin
Page 36 and 37:
perché, in questo modo, insorge il
Page 38 and 39:
Al recente riaccredito sociale del
Page 40 and 41:
sanno farsi spettatori, cioè come
Page 42 and 43:
a Siena, nell’Amiata, in Mugello,
Page 44 and 45:
[…]. Elementi notevoli dell’arr
Page 46 and 47: i patrizi costruiscono - possibilme
Page 48 and 49: (Barberis, 1999, pp. 304 e 309); op
Page 50 and 51: scimentale - hanno anche i paesaggi
Page 52 and 53: nuovi tipi per le attrezzature e i
Page 54 and 55: tali, oppure le barocche e ‘imbar
Page 56 and 57: sione si richiede sempre lo svolgim
Page 58 and 59: si andavano edificando con forme ar
Page 60 and 61: ) Vie di comunicazione e infrastrut
Page 62 and 63: sviluppo...). Se i problemi, per es
Page 64 and 65: ENERGIA E MOBILITA’ SOSTENIBILI,
Page 66 and 67: zare le risorse non rinnovabili del
Page 68 and 69: molti comuni. Difficile comunque pe
Page 70 and 71: 120% 100% 80% 40% 20% Fumosità CO
Page 72 and 73: Transesterfication Una volta che la
Page 74 and 75: ENERGIA EOLICA I generatori eolici
Page 76 and 77: EMISSIONI EVITATE La produzione di
Page 78 and 79: 4 volte maggiore a quella associata
Page 80 and 81: primi 8 anni e circa 3.4 milioni di
Page 82 and 83: Shuttle) e sia perché può essere
Page 84 and 85: zione di fusione nucleare fredda? A
Page 86 and 87: gia geotermica e dovrebbero essere
Page 88 and 89: serbatoio originario attraverso app
Page 90 and 91: Commissione Tecnica. DESCRIZIONE DE
Page 92 and 93: dere un rilancio applicativo di que
Page 94 and 95: diffusione della tecnologia fotovol
Page 98 and 99: BIOARCHITETTURA Piero Funis - Bioar
Page 100 and 101: ARPAT E INQUINAMENTO, PARTICOLATO A
Page 102 and 103: mazione e di educazione ambientale,
Page 104 and 105: IL PARTICOLATO ATMOSFERICO Giovanni
Page 106 and 107: AMIANTO Pier Luigi Parrini - Tecnic
Page 108 and 109: LA PROTEZIONE CIVILE E L’ASSOCIAZ
Page 110 and 111: della vegetazione (ad esempio l'abb
Page 112 and 113: viscosanti o gelificanti: fanno in
Page 114 and 115: Come riconoscere un incendio e cosa
Page 116 and 117: possono rompersi esponendo il derma
Page 118 and 119: certo limitati nelle loro capacità
Page 120 and 121: una volta constatato che "... la fo
Page 122 and 123: Tale norma del ’73 è stata abrog
Page 124 and 125: Conclusioni Se dunque consideriamo
Page 126 and 127: mentale per conoscere, confrontarsi
Page 128 and 129: LEGISLAZIONE E COMUNICAZIONE
Page 130 and 131: Sul piano scientifico è ormai paci
Page 132 and 133: e; ma la matrice di questo interess
Page 134 and 135: GUERRA, INFORMAZIONE E AMBIENTE Giu
Page 136 and 137: sario fare alcune precisazioni. Ogg
Page 138: Dovere di ciascuno di noi è quello
Page 141 and 142: GLI STUDENTI DEL CORSO, COME PROVA
Page 143 and 144: completa ed attenta e quindi ciò c
Page 145 and 146: RELAZIONE FINALE - TEST DI VERIFICA
Page 147:
Finito di stampare nel mese di OTTO
show all

CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?