CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot

BIOLUCE
Francesco Ciulli - Giornalista del settore bioarchitettura
Un percorso che parte dalla consapevolezza ecologica, oggi arriva alla conoscenza dei campi
elettromagnetici e della loro pericolosità. La bio-architettura ci insegna a costruire impianti elettrici
“puliti”.
Il risparmio energetico è un valore irrinunciabile, una necessaria esigenza sociale: anche con
l’illuminazione, per quanto piccolo sia il suo “consumo”, possiamo contribuire a contenere gli
sprechi.
Ma nella luce artificiale viviamo molte ore del nostro tempo. Sia nei luoghi di lavoro, a casa
che negli esterni urbani siamo felicemente in sua compagnia.
Interrogarci su come utilizziamo la luce può farci scoprire una nuova confortevolezza e una
nuova estetica. Quale effetto ha la luce artificiale sul nostro equilibrio psicofisico? Sarà migliore
la luce alogena o quella fluorescente?
Possiamo imparare a valutare un apparecchio illuminante con nuovi criteri e nuovi “bisogni”;
valutare i materiali di costruzione, le sorgenti luminose, il rendimento.
Che cosa ci dicono i produttori di lampadine sulla loro degradabilità? Come fare per smaltirle
senza procurare danni all’ambiente?
Il dibattito, infine, sull’inquinamento luminoso non può più essere rimandato. Il problema deve
assolutamente essere risolto.
La luce artificiale ci affascina, ci fa “stare bene”. Forse può provocare stanchezza e stress? Con
qualche attenzione in più riusciremo a limitare i danni e aumentare il piacere, raggiungendo un
livello di benessere insperato e sostenibile.
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