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CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot

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neratore. In Danimarca, ad esempio, è stato valutato un decremento quasi lineare del costo dell’energia:<br />

si è passati da lire 183 lire/kWh per macchine da 100 kW a 70 lire/kWh per macchine<br />

da 600 kW, a parità di altre condizioni.<br />

L’Unione Europea, in effetti, ha fissato come obiettivo da raggiungere attraverso i propri programmi,<br />

un costo dell’energia da fonte eolica di circa 77 lire/kWh; un costo, che, come si è<br />

visto, è già ottenibile con le migliori macchine in siti con una buona ventosità.<br />

Un altro elemento da tenere in considerazione per valutare il costo unitario dell’energia eolica<br />

sono le condizioni di accesso al capitale: negli ultimi 10 anni il tasso di interesse praticato sui<br />

progetti ha subito un progressivo calo in tutti i paesi europei.<br />

Queste cifre indicano chiaramente che l’eolico ha raggiunto un buon livello di maturità tecnologica<br />

e costi di produzione dell’energia elettrica sufficientemente bassi da consentirne, in presenza<br />

di tariffe che ne riconoscano il basso impatto ambientale, la diffusione nel mercato energetico.<br />

3. Impatto ambientale: benefici globali<br />

Una delle maggiori perplessità sulla installazione di centrali eoliche, da parte dei decisori politici<br />

e delle popolazioni locali, dipende dalle preoccupazione sul loro impatto ambientale. E’<br />

quindi opportuno sottolineare le caratteristiche di questa fonte il cui impatto ambientale è limitato,<br />

specialmente attraverso una buona progettazione: l’energia eolica è una fonte rinnovabile,<br />

in quanto non richiede alcun tipo di combustibile, ma utilizza l’energia cinetica del vento (conversione<br />

dell’energia cinetica del vento, dapprima in energia meccanica e poi in energia elettrica);<br />

è pulita, perchè non provoca emissioni dannose per l’uomo e per l’ambiente. Gli aerogeneratori<br />

non hanno alcun tipo di impatto radioattivo o chimico, visto che i componenti usati per<br />

la loro costruzione sono materie plastiche e metalliche.<br />

Gli aspetti ambientali che vengono presi inconsiderazione sono invece correlati a possibili effetti<br />

indesiderati, che hanno luogo su scala locale; essi sono:<br />

• occupazione del territorio<br />

• impatto visivo<br />

• rumore<br />

• effetti elettromagnetici<br />

• interferenze elettromagnetiche<br />

• effetti su flora e fauna<br />

Vedremo nel prossimo mese come questi aspetti siano tuttavia di lieve rilevanza tanto da poter<br />

affermare che il bilancio costi ambientali/benefici ambientali è ampiamente positivo.<br />

La costruzione degli impianti deve comunque avvenire valutando attentamente l’impatto<br />

ambientale in tutte le fasi del progetto. A tale proposito esistono norme del 1995 del Ministero<br />

dell’Ambiente che recepiscono la direttiva europea 85/337/CEE, concernente la valutazione<br />

d’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. (oggi la 97/11/CE del Consiglio<br />

dell’U.E. modifica la citata direttiva).<br />

Sono comunque nella maggior parte dei casi le autorità regionali a valutare (con legge o caso<br />

per caso) se sia necessario procedere a uno studio di impatto ordinario o, semplicemente, a uno<br />

studio preliminare dei rapporti tra progetto e ambiente.<br />

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