CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot
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in casi eccezionali, può raggiungere anche la sterilità (ad esempio un bosco che viene ripetutamente<br />
percorso dal fuoco).<br />
Il fuoco modifica, quindi, il suolo che risulta alterato anche nelle sue caratteristiche chimiche:<br />
è provato che terreni acidi (a basso Ph), sottoposti a combustione, si sono in breve tempo trasformati<br />
in basici (alto Ph), facendo mutare così la stessa vegetazione della zona con conseguenti<br />
alterazioni anche sul paesaggio.<br />
Altri tipi di mutamenti si sono verificati a livello strutturale del terreno: spesso, infatti, le sostanze<br />
colloidali sottoposte ad innalzamenti della temperatura, induriscono per la perdita dell'acqua<br />
di costituzione.<br />
I danni possono essere ben più gravi se il fuoco, propagatosi nel sottobosco, colpisce i fusti<br />
degli alberi raggiungendo così facilmente le chiome: in tal caso, oltre alla macroscopica conseguenza<br />
del danno diretto alle piante, si ha un'azione negativa anche sulla fauna che, solitamente,<br />
viene coinvolta.<br />
È necessario fare, inizialmente, una distinzione fra animali con buone capacità di spostamento,<br />
che riescono a fuggire alle fiamme, e quelli che si spostano con lentezza e che, inesorabilmente,<br />
periscono.<br />
Gli abitanti alati del fitto dei cespugli, delle chiome, che cercano rifugio nel loro ambiente più<br />
congeniale - che è però fatalmente il principale elemento di combustione - quivi trovano la<br />
morte. Le penne e le piume dei volatili, infatti, si alterano facilmente anche a decine di metri di<br />
distanza dalla fonte di calore, pregiudicandone così le possibilità di movimento e di fuga.<br />
Per la fauna boschiva, poi, è facile perdere il senso dell'orientamento, senza così riuscire a trovare<br />
la giusta direzione di fuga (come nel caso del cinghiale e del capriolo).<br />
Gli insetti, i rettili, gli anfibi, e tutti gli altri animali che si muovono lentamente nella macchia<br />
vengono perciò irrimediabilmente coinvolti: riescono invece a trovare scampo quelli animali<br />
che sono soliti rintanarsi in cunicoli sotterranei come la volpe, l'istrice, il riccio; essi però, se<br />
costretti dalle fiamme a rimanere nascosti per lunghi periodi, muoiono spesso per asfissia.<br />
Le ustioni<br />
Senza dilungarsi in un argomento certamente ampio e non di nostra competenza, sarà utile soffermare<br />
brevemente l'attenzione sugli effetti lesivi che le alte temperature possono avere su chi<br />
si accinga allo spegnimento di un incendio forestale.<br />
La capacità lesiva dell'energia termica è legata alla proprietà che hanno i corpi di cedere energia<br />
termica ad altri corpi, con aumento o meno della temperatura; la propagazione del calore<br />
può avvenire per:<br />
- conduzione: senza trasporto di materia, è tipica dei corpi allo stato solido (nel caso di specie<br />
toccando materiale incandescente o comunque caldo);<br />
- convezione: con trasporto di materia, è tipica dei fluidi (non rileva nella materia di cui stiamo<br />
trattando);<br />
- irraggiamento: senza necessità di alcun supporto materiale, stante la capacità dei corpi di trasformare<br />
parte della loro energia termica in energia elettromagnetica con emissione di radiazioni<br />
elettromagnetiche.<br />
Gli effetti lesivi delle ustioni sono rappresentati da un'iperemia e da un aumento della permeabilità<br />
capillare, dal che derivano situazioni patologiche diverse a seconda del grado dell'ustione<br />
che può essere:<br />
1. ustione di primo grado: è caratterizzata da arrossamento cutaneo (eritema) per l'iperemia e da<br />
uno stato di turgore della cute per l'edema;<br />
2. ustione di secondo grado: sono presenti delle raccolte liquide sottoepidermiche (flittene) che<br />
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