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CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot

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si andavano edificando con forme architettoniche e moduli costruttivi tipicamente improntati<br />

dal decoro borghese.<br />

Anche per effetto di tali interventi, la città contemporanea viene ad essere gravemente alterata<br />

nei caratteri “delle strutture e dell’ambiente antico”, con compiuta dissociazione delle diverse<br />

funzioni urbane; “la realtà urbana si scompone in parti distinte, per funzioni separate: residenza,<br />

circolazione, educazione, cultura, spettacolo, attività ricreative, attrezzature della repressione<br />

istituzionale”, ecc. Una rete di strutture che spiega la complessità e gli scompensi del rapporto<br />

residenza-funzioni pubbliche e residenza-attività lavorativa (con i sempre più gravi problemi<br />

di circolazione) che si manifestano nella città odierna, ove la vita è dispersa in molteplici<br />

poli e interessi: “non è più unitaria, riferita al quartiere ma al tempo stesso all’intera città<br />

come in passato, bensì indirizzata in molteplici canali che percorrono, il più delle volte in modo<br />

casuale, la quasi totalità del tessuto urbano disperso” (Fanelli, 1979, p. 92).<br />

E basti pensare, ancora, alle realizzazioni urbanistiche del fascismo nelle aree di bonifica e di<br />

colonizzazione agraria, oppure nei bacini di sviluppo industriale e minerario, con le città e i borghi<br />

di servizio di nuova fondazione, dalla classica maglia ortogonale romana, di Latina (già<br />

Littoria) divenuta presto città, e di Sabaudia, Pontinia, Guidonia, Aprilia e Pomezia nel Lazio,<br />

di Carbonia, Fertilia e Mussolinia poi Arborea nella Sardegna, rimaste invece a lungo – con<br />

qualche altro insediamento più piccolo (Arsia, Torviscosa e Pozzo Littorio) – “borgate di qualche<br />

dozzina di case intorno a una scenografica piazza centrale” e ai turriti palazzi comunali e<br />

del Fascio (Mioni, 1978, pp. 168-169; v. pure Ghirardo e Forster, 1985).<br />

Più che nel passato, in genere, gli interventi del Ventennio hanno avuto la forza di improntare<br />

la forma e talora anche le funzioni delle città, a partire ovviamente dalla capitale, specialmente<br />

con il Foro Italico, il Vittoriano e l’Esposizione Universale Romana (EUR): e sia con tanti uniformi,<br />

banali e squallidi quartieri e borgate popolari, oppure con innumerevoli edifici pubblici<br />

in stile inconfondibile, come le stazioni ferroviarie e gli stadi, le poste e i palazzi di prefetti e<br />

questori, i cinema e i teatri, gli ospedali e i sanatori, le colonie e gli istituti d’istruzione e di cultura<br />

(scuole e università, biblioteche e archivi, accademie), le case del fascio e le industrie in<br />

qualche modo dipendenti dallo Stato, con i loro stilemi che – in modo assai più evidente rispetto<br />

alle ‘opere di regime’ realizzate in precedenza – si rifanno largamente alle basi ideologicoculturali<br />

del fascismo, come il mito classicista della romanità, pur con concessioni alle tradizioni<br />

recenti – come il romanico e il gotico, che richiamavano i fasti del Medioevo comunale –<br />

e persino alla cultura futurista (Cresti, 1986; Ghirardo e Fostner, 1985, pp. 645-651). In genere,<br />

si presentano ai nostri occhi come “palazzi tronfi, spesso dotati di portici di grande altezza,<br />

coperti di marmi, con colonne, paraste, lesene, stipiti massicci, timpani d’ogni stile e forma, nicchie<br />

e mensole, con bassorilievi o statue a tutto tondo, massicce figure seminude di tipi italici<br />

idealizzati, intenti a improbabili ma edificanti attività. Frequenti le torri in stile 'littorio', mentre<br />

appaiono i primi tozzi grattacieli. Non mancano fabbricati di stile ‘moderno’, in genere pomposi<br />

cubotti sproporzionati” (Mioni, 1978, pp. 164-166).<br />

Appendice - Geografia storica, valori paesistici e insediativi. Uno schema per ‘riconoscere’sul<br />

terreno – specialmente nelle aree extraurbane – strutture, beni e simboli definitisi<br />

tra l’antichità e i tempi contemporanei<br />

1.ANTICHITA’<br />

a) Civiltà greca: città in piano o in modesti rialzi (forma regolare)/portualità marittima/agri pianificati<br />

su impianto geometrico/giardino mediterraneo coltivato specialmente a vite e olivo/santuari<br />

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