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CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot

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Europe S.A., impresa affiliata alla giapponese Toyota. Nella titanica lotta di interessi di ogni<br />

tipo, il movimento scientifico scaturito dalla fusione fredda é ancora vivo e i risultati raggiunti<br />

sono da tenere veramente nella più alta considerazione, nonostante che essi producano energia<br />

di tipo calorico, cioé una forma non nobile, ma pur sempre benedetta. Inoltre i ricercatori si<br />

incontrano annualmente per scambiarsi pareri e risultati. A differenza della tecnica studiata e<br />

portata avanti da circa 40 anni per attuare la fusione calda degli atomi di idrogeno, sfruttando<br />

enormi macchine capaci di far arrivare la temperatura interna anche a centinaia di milioni di<br />

gradi, la fusione fredda proposta da Fleischmann e Pons si basa sul principio dell’elettrolisi e<br />

sfrutta un’apparecchiatura semplicissima. Facendo passare elettricità tra due elettrodi, uno di<br />

palladio e l’altro di platino, immersi in acqua pesante D2 0 (dove D é il simbolo del Deuterio)<br />

si può produrre una quantità di energia molto superiore a quella immessa. Secondo quanto sinora<br />

accertato, nel reticolo cristallino del Palladio si crea una forma di fusione, ancora misteriosa,<br />

tra i nuclei di deuterio. Il mistero é questo: come può avvenire una fusione tra due nuclei i quali,<br />

essendo dotati di stessa carica positiva, in realtà dovrebbero respingersi in maniera molto potente<br />

per effetto della forza coulumbiana? Negli ultimi anni poi sono state sviluppate nuove tecniche<br />

che in verità hanno maggiormente aumentato il mistero, come l’uso di particolari accorgimenti<br />

sugli elettrodi soprattutto l’uso di acqua normale. Si, proprio l’acqua del rubinetto.<br />

Risultati sorprendenti mostrano rendimenti energetici addirittura del 900%. A qualcuno questo<br />

non va assolutamente bene. E allora si creano i problemi: ci sono in ballo ricchissimi brevetti e<br />

il Premio Nobel. Le teorie della "scienza" sentono in pratica il profumo dei soldi. non secondario<br />

é il problema economico: cosa succederebbe, tra l’altro, se tale reazione nucleare arrecasse<br />

del benessere a tutta la popolazione mondiale e nello stesso tempo risolvesse il crescente inquinamento<br />

del pianeta? Ci accorgiamo purtroppo che il vero problema é l’uomo. Sicuramente il<br />

suo spirito é ammalato. Uno spirito che ha portato la scienza in un vicolo cieco dove la saggezza<br />

é tuttora evanescente. Ci si chiede poi: é possibile oggi, ed era possibile nei decenni passati<br />

rimettere le cose al loro giusto posto per dare un futuro migliore ai nostri figli? La risposta é<br />

inesorabilmente affermativa, ma é la volontà dell’uomo che deve entrare in azione per far emergere<br />

concretezza e dignità. Dall’analisi storica di questa vicenda si può capire come le scelte<br />

abbiano potuto determinare una simile situazione, dove l’interesse personale o delle lobby, é<br />

sempre prevalso su quello della collettività. Di conseguenza il modo di produrre energia col<br />

metodo della combustione ha sempre avuto il sopravvento, ma i mezzi per cambiare li potevamo<br />

già avere sin dagli anni venti e addirittura anche prima. Per restare nel tema della fusione<br />

nucleare fredda, ricordiamo l’esempio del chimico tedesco Friedrich Paneth. Questo ricercatore,<br />

ancora sconosciuto, nell’anno 1926 pubblicò sull’ "Annuario della Società chimica tedesca"<br />

il rendiconto dei suoi esperimenti sulla fusione. Recentemente tali studi sono stati ripresi dal<br />

prof. Vyaceslav Alekseyev, direttore del Laboratorio sulle Energie Rinnovabili dell’Università<br />

di Mosca. Un altro avvenimento, che reputo di fondamentale importanza é lo studio che Enrico<br />

Fermi intraprese negli anni ‘30, per creare un generatore artificiale di neutroni. La nota, a firma<br />

di Amaldi, Rasetti e Fermi, venne pubblicata su "La Ricerca Scientifica" nel 1937 e dove si<br />

dimostrava la possibilità di sfruttare la reazione atomica:<br />

2 2 3 1<br />

D + D -------> He + n<br />

1 1 2 0<br />

per produrre neutroni necessari per bombardare gli atomi. Per realizzare tale impianto Fermi<br />

ebbe necessità di usare acqua pesante, cioè un bersaglio contenente un’alta percentuale di<br />

Deuterio allo stato solido. Visto il notevole sviluppo di calore, si dovette ricorrere all’aria liquida<br />

per mantenere a bassissima temperatura il blocco di ghiaccio. Forse tutto ciò non é una rea-<br />

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