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CONOSCERE L'AMBIENTE PER DIFENDERLO - Cesvot

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possono rompersi esponendo il derma e provocando un'ulteriore essudazione sierosa;<br />

3. ustione di terzo grado: presenta fenomeni di necrosi profondi che generano escare che possono<br />

interessare non solo gli strati profondi del derma ma anche il sottocutaneo;<br />

4. ustione di quarto grado: si manifesta con fenomeni di carbonizzazione che possono giungere<br />

ad interessare anche le strutture scheletriche.<br />

L'addetto alle operazioni di spegnimento è esposto agli eventi patologici in esame, che possono<br />

assumere notevole gravità in rapporto alla superficie corporea interessata (espressa in percentuale),<br />

al tempo di esposizione ed all'intensità del calore.<br />

Per ustioni lievi è necessaria l'immediata aspersione con acqua fresca ed abbondante, mentre<br />

sono da sconsigliarsi le pomate e gli oli (se non per ustioni puntiformi o quasi). In caso di ustione<br />

estesa è necessario coprire l'infortunato con un telo sterile (se disponibile) ed inviarlo al più<br />

vicino presidio ospedaliero.<br />

Legislazione vigente in materia<br />

Si ritiene qui opportuno, senza pretese di ottimale sistematicità dell’approccio, ripercorrere brevemente<br />

le più importanti Leggi nazionali e regionali in materia fino ad arrivare all’attuale<br />

panorama normativo. Prendendo in esame importanti atti non più in vigore si cercherà di comprendere<br />

ragioni e modifiche delle varie fasi storiche accanto alle radici del vigente impianto<br />

legislativo.<br />

Note introduttive e pianificazione<br />

Si può asserire che il problema degli incendi nei boschi sia sempre stato avvertito: partendo,<br />

infatti, da quella che può essere considerata la "preistoria" nella cronologia di questo annoso<br />

problema, troviamo il greco Diodoro Siculo il quale riporta che, sui Pirenei, "si verificarono<br />

incendi tanto gravi da far fondere i metalli contenuti nella terra"; in epoca a noi più vicina - e<br />

per arrivare all'argomento della normazione - sappiamo che Napoleone, per arginare i vasti<br />

incendi che tormentavano la Costa Azzurra, diede disposizione ai Prefetti di fucilare i colpevoli,<br />

e qualora essi non vi fossero riusciti, dispose la sostituzione dei Prefetti stessi.<br />

Ancora, sono degni di menzione gli incendi (di proporzioni incredibili per noi) che colpirono,<br />

dalla prima metà del 1800 sino al periodo della seconda guerra mondiale, la Foresta Nera in<br />

Germania, la Svezia, la Danimarca, le Lande e lo Stato del Wisconsin, negli USA, ove un unico<br />

incendio interessò una superficie di 500.000 ettari di territorio causando la morte di 1.500 persone.<br />

In seguito a tali accadimenti, si iniziò a parlare di pianificazione e di legislazione in materia:<br />

dopo un altro catastrofico incendio che colpì l'Australia, venne istituita una commissione con il<br />

compito di individuare le cause degli incendi e le misure di prevenzione, la quale portò alla<br />

emanazione dei Forest Act e dei Bush Fire Act. Ancora, in Canada nel 1948 entrarono in vigore<br />

delle speciali misure di difesa del patrimonio arboreo (Forest Fire Prevenction Act) valide per<br />

l'Ontario, ed analoghi documenti vennero elaborati in Nuova Zelanda.<br />

Questi atti, più che vere leggi in materia di incendi boschivi, sono documenti che parlano - come<br />

accennato - della pianificazione, menzionando anche quell'impiego particolare, e voluto, del<br />

fuoco che può essere definito "fuoco prescritto". Negli USA infatti si passò da una totale esclusione<br />

di tale impiego (Fire Control) ad una considerazione del fuoco come elemento di gestione<br />

dell'assetto del territorio (Fire Management dal 1943 in poi). In Italia una tale idea non è mai<br />

stata recepita, e per la configurazione dei nostri boschi e per la loro estensione limitata rispetto<br />

a quelli di cui abbiamo parlato, con l'unica eccezione costituita dalla Legge regionale della<br />

Liguria n° 22 del 16 Aprile 1984 la quale lo permette al fine, notorio, di diminuire la biomassa<br />

bruciabile o di contenere parassiti vegetali o di stimolare la germinazione di alcuni semi etc...<br />

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