SUONO n° 481
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Link<br />
di Vittorio Amodio<br />
Marty devi tornare indietro con me. Ma… indietro dove Indietro nel futuro!<br />
(Marty McFly, Ritorno al futuro)<br />
Penso che l’immaginazione sia molto più importante della memoria e che un buon narratore debba<br />
essere un credibile bugiardo prima di tutto. (cit.: ilfattoquotidiano.it, Umberto Palazzo)<br />
Diaframma<br />
SIBERIA<br />
LP – IRA (1984)<br />
Avevamo già scritto<br />
di Altrove come uno<br />
degli episodi più belli<br />
del primo periodo<br />
dei Diaframma. E a<br />
quello faccio riferimento<br />
quando devo stilare le mie per-<br />
<br />
<br />
Ma senza dubbio Siberia è opera più matura,<br />
rispetto al “grezzo” EP precedente.<br />
È anche il disco nel quale fa capolino<br />
la voce di Miro Sassolini, più adulta di<br />
quella di Nicola Vannini e ingombrante<br />
termine di paragone per il resto della<br />
produzione dei Diaframma, lì dove Federico<br />
deciderà di cantare.<br />
Nella prima edizione il vinile conteneva<br />
otto brani, equamente suddivisi nelle<br />
due facciate, alcuni di questi già editi<br />
precedentemente: come la title-track e<br />
Delorenzo già inclusi nella raccolta sampler<br />
dell’Ira Records (Catalogue Issue).<br />
Quello che si apprezza (e si apprezzerà<br />
anche in futuro) è la capacità di declinare<br />
in musica una poetica inusuale, un esempio<br />
su tutti Neogrigio nata prima come<br />
poesia e poi musicata.<br />
Siamo in piena new (dark) wave. Ora che<br />
il disco compie 30 anni viene pubblicata<br />
una nuova versione (DeLuxe) che rispetto<br />
alle precedenti ristampe ha dalla sua<br />
un CD interamente registrato dal vivo a<br />
Modena il 4 gennaio 1985 con l’intero album<br />
più Elena e Ultimo Boulevard (da<br />
Amsterdam) e Illusione ottica dal primo<br />
singolo.<br />
In attesa del nuovo disco, Preso nel vortice,<br />
un bel tuffo nel passato.<br />
Massimo Volume<br />
DEMO<br />
K7 – Autoprodotto (1992)<br />
Invece di scrivere<br />
di un disco “irreperibile”<br />
questo mese<br />
vi racconto di un disco<br />
mai nato, di una<br />
cassettina come era<br />
d’uso in quegli anni pubblicare per un<br />
gruppo agli esordi. Mi era stata consegnata<br />
pro manibus in occasione della nona<br />
edizione dell’Indipendent Music Meeting<br />
di Firenze non ricordo da chi, forse da<br />
Umberto Palazzo (che avevo conosciuto<br />
ed apprezzato nelle sue precedenti formazioni:<br />
Ugly Things e Allison Run su tutte…).<br />
Già, proprio Umberto che abbandonerà<br />
il gruppo (non senza polemica che si<br />
trascina ancora oggi) prima che questi realizzassero<br />
il loro esordio su vinile. Onestamente<br />
ricordo che la cassettina rimase<br />
inascoltata nello scatolone per un po’…<br />
ma rammento benissimo il giorno in cui,<br />
nella mia Bravo verdemarcio, la diedi in<br />
pasto al mangianastri. Che colpo… quattro<br />
brani, 17 minuti, folgoranti. Due chitarre<br />
arroventate, una voce che semi-recita<br />
versi di rabbia e alienazione, pungenti<br />
e personali. Come i concittadini Starfuckers<br />
(con i quali la band condivideva non<br />
solo la città natia) nulla era lasciato alla<br />
melodia. La processione della madonna<br />
dei porci è un esempio splendido del loro<br />
sound, qualcuno dirà che erano nati i Fugazi<br />
italiani, troppo limitativo. I Massimo<br />
Volume proseguiranno la loro carriera…<br />
ma resta la consapevolezza che l’energia<br />
espressa in questo demo non sarà più “disponibile”.<br />
Ora magari in anni in cui si ristampa<br />
di tutto e di più avere questo disco<br />
tra le mani non sarebbe male… davvero!<br />
Santo Niente<br />
MARE TRANQUILLITATIS<br />
CD - Twelve Records (2013)<br />
Ritorno al futuro…<br />
Umberto ci dà dentro<br />
in soli sei brani,<br />
ma che complessivamente<br />
toccano i<br />
41 minuti. L’ultima<br />
volta che avevamo ascoltato la band<br />
(prima della sua declinazione El) era sei<br />
anni prima con . Torna<br />
a narrare il Palazzo, che dei Santo resta<br />
il deus ex machina. Dj di mestiere, musicista<br />
poliedrico (mai l’aggettivo fu utilizzato<br />
in maniera appropriata) in questo<br />
disco, con l’eccezione de Le ragazze<br />
italiane (singolo un po’ più melodico…),<br />
torna ai suoi prediletti grovigli sonori,<br />
sostituendo i riff distorti di chitarra con<br />
i teutonici e dissonati loop campionati<br />
sorretti da una sezione ritmica compulsiva.<br />
Ma ancora una volta, come in passato<br />
sono voce e testi che emergono prepotenti:<br />
e visto che è così, nel comunicato<br />
stampa, ci si tiene a puntualizzare; “è as-<br />
.<br />
Citazione importante come in Cristo nel<br />
cemento, un blues moderno “ispirato<br />
-<br />
<br />
di un muratore abruzzese emigrato in<br />
; o Maria Callas, omaggio ad<br />
<br />
della giostra felliniana.<br />
A chi volesse approfondire la conoscenza<br />
con il nostro sono vivamente consigliate<br />
le sette pagine di intervista pubblicate<br />
nel n. 1 di Outsider, oppure seguitelo<br />
su Facebook, non di rado vi ritroverete<br />
<br />
fascino ed interesse.<br />
104 <strong>SUONO</strong> novembre 2013