SUONO n° 481

Tutto può accadere
Minghi e Carrisi vs Timberlake e Jackson e non
è nemmeno un doppio di tennis...
RISTAMPE
“Giura!”
Il mio amico Carlo
non ci vuole credere,
eppure la notizia è vera: nel
nuovo album di Justin Timberlake
c’è un brano di Amedeo Minghi.
Vabbè, dico io, dopo tutto
Quentin Tarantino è un cultore
avuto una pornostar in parlamento,
la più potente nazione al mondo
è stata guidata da un attore
(due mandati, mica poco: errare…
etc, etc.) e siamo l’unico paese al
mondo dove, in campo politico,
lo scorso mese la probabile crisi…
è andata in crisi; dunque: “che
nova c’è”. Il punto è che, interrogato
in materia, l’interessato
(Minghi, mica Timberlake, le cui
ragioni rimangono oscure come
oscuro, leggi disperso nell’oblio, è
il brano di Minghi prescelto) si è
detto “sorpreso della sorpresa…”.
Già: che ci sarà poi di strano
nell’asse Timberlake – Minghi
Per me c’è certamente una similitudine:
li considero entrambi
lì... Timberlake però è il numero
1 nel mondo o “uno dei numeri
uno”, Minghi non è mai riuscito
ad essere “il numero uno” nem-
ri:
assistere ad un suo concerto,
cosa che mi è capitata per colpa
dell’amico e collega Stefano Ronzani
“perché Minghi è un musicista
completo” (eppure Ronzani
ci pigliava: è stato il primo a
mancherò di parlargliene quando
lo raggiungerò nei pascoli del
cielo) riveste, nella mia persona-
punizioni che uno può subire,
un posto in pole position: dopo
“andare dal dentista” e prima di
“stirare tutte le camicie”. Si potrà
altre) ma rimane il fatto che Minghi
non ha lo spessore di un Modugno
o di un Pino Donaggio, né
il loro riscontro internazionale:
daje Justin, cantace Volare…
Per qualcuno una dimensione
internazionale è quasi un’ossessione,
sennò come te lo spieghi
Albano Carrisi convinto che una
sua canzone sia stata plagiata da
Michael Jackson
Qui non ci basta Tarantino, Moana
Pozzi e Ronald Reagan (per la
politica italiana non so, fa sempre
in tempo a stupirci ancora); per
la cronaca va detto invece che
Carrisi la causa per plagio l’ha
Amedeo Minghi
HYDE PARK
CORNER
se
l’elefante: entrambi avevano
ripreso le loro canzoni da un vecchio
brano afroamericano ormai
sprovvisto di copyright (Bless You
For Being An Angel datato 1939,
dei The Ink Spots). Per la cronaca
Lustful, il brano di Minghi, è un
rock strumentale del 1972: totalmente
dimenticabile nell’originale
e nella rivisitazione….
Il tremila
Fats Domino
THE FABULOUS MR. D
A LOT OF DOMINOS
Hoodoo Records
È stato uno dei pionieri del rock & roll
intrecciando il genere con le sonorità
della musica di New Orleans: Fats
Domino è stato l’artista R&B che ha
venduto di più negli anni Cinquanta!
Domino ha “tracciato il solco” lungo
il quale, più o meno, qualsiasi artista
moderno che abbia affrontato il genere
ha dovuto confrontarsi. Grazie
all’operato della Hoodoo Records,
etichetta specializzata nella riedizione
dei capolavori del passato,
questo CD riunisce due dei migliori
e più rappresentativi album dell’artista:
The Fabulous Mr. D (1958) e A Lot
of Dominos! (1960), originariamente
pubblicati dalla Imperial. In questa
edizione da collezione i due album
sono stati rimasterizzati a 24 bit con
risultati altalenanti e equilibri abbastanza
differenti a seconda che i brani
siano tratti dal primo o dal secondo
album ma comunque modesti in termini
tecnici. Il CD comprende anche
6 bonus tracks dello stesso periodo e
un libretto di 16 pagine che riporta le
note dell’epoca ma anche commenti
successivi e memorabilia.
118 SUONO novembre 2013