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SUONO n° 481

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SIMONE GRAZIANO<br />

di Roberto Paviglianiti<br />

Musica senza<br />

intermediazioni<br />

Nell’album Frontal (Auand Records, 2013) il pianista Simone Graziano mette a frutto l’esperienza<br />

acquisita negli ultimi anni, realizzando un disco dalla grande modernità espressiva,<br />

nel quale confluiscono il rigore della scrittura e la libertà improvvisativa di grandi musicisti come<br />

David Binney e Chris Speed.<br />

Simone Graziano si sta mettendo in luce come uno dei maggiori<br />

talenti pianistici del panorama nazionale, anche se il suo modo<br />

di concepire e intendere la musica lascia intravedere un’idea<br />

d’approccio già matura e consapevole. Frontal conferma il talento<br />

espresso nel precedente Lightwalls, e vede Graziano esprimersi e<br />

confrontarsi con un gruppo di musicisti di levatura assoluta, come<br />

David Binney al sax alto, Chris Speed al tenore, Gabriele Evangelista<br />

al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria.<br />

All’inizio della tua carriera da leader avevi dichiarato che<br />

l’unico senso che c’è nel fare il musicista è quello di dedicarsi<br />

alla composizione. Sei ancora dello stesso avviso<br />

Per quanto questa idea possa apparire radicale la condivido ancora.<br />

Attraverso la composizione si riesce a elaborare un linguaggio<br />

personale, si possono ponderare le scelte e decidere delle forme che<br />

rappresentino il più possibile il proprio pensiero musicale. Spesso<br />

nell’improvvisazione si mettono in atto procedimenti sedimentati<br />

e acquisiti tramite la composizione. Penso che la tradizione vada<br />

studiata profondamente e vada<br />

continuamente frequentata, in<br />

quanto fonte inesauribile e necessaria<br />

per andar avanti. È molto<br />

importante trovare un’identità<br />

musicale: lo scrivere e l’eseguire<br />

propri brani aiuta a sviluppare<br />

un linguaggio personale. L’imitazione<br />

è solo una tappa del percorso di formazione di un musicista,<br />

<br />

<br />

Il tuo lavoro più recente Frontal è un album di soli originali.<br />

Rispetto al precedente Lightwalls, oltre al fatto di essere<br />

suonato in quintetto anziché in trio, in cosa si differenzia<br />

Si tratta di otto brani miei, due improvvisazioni fatte in quintetto e<br />

una fatta in piano solo. A livello di strumentazione e di equilibrio tra<br />

i musicisti si tratta di una situazione totalmente diversa rispetto al<br />

30 <strong>SUONO</strong> novembre 2013

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