SUONO n° 481
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C ONCERTI | CINEMA | LIBRI | SOCIETÀ | ARTE<br />
degli elementi preferiti di Jan<br />
Švankmajer (artista surrealista<br />
ceco noto per le sue opere d'animazione<br />
molto apprezzate per<br />
registi come Tim Burton e Terry<br />
Gilliam) che nel 1992 con Food<br />
crea un'animazione con stop<br />
motion e pixiliation nella quale<br />
rappresenta tre situazioni diverse<br />
zione<br />
automatica che segue turni<br />
prestabiliti, due avventori affamati<br />
che devono arrangiarsi come<br />
possono e una sontuosa cena dai<br />
risvolti inquietanti.<br />
Ritornando a rappresentazioni<br />
piú realistiche e tangibili del cibo<br />
al cinema, troviamo le numerosissime<br />
esperienze di donne che<br />
condividono le proprie esistenze<br />
attorno alla passione per la cucina<br />
come in Pomodori verdi fritti alla<br />
fermata del treno pieno di sorrisi,<br />
gonne infarinate, colori tenui e<br />
femminilità. Femminilità e cibo,<br />
altro binomio frequente nel cinema.<br />
Penelope Cruz nel 2000 gira<br />
Woman On the Top (Per incanto<br />
o per delizia), una divertente<br />
commedia statunitense con una<br />
bella colonna sonora, diretta da<br />
Fina Torres, nella quale la cucina<br />
brasiliana con i suoi sapori<br />
agrodolci e quel tocco piccante,<br />
le cambierà la vita. Come l'acqua<br />
per il cioccolato, Il profumo<br />
della papaya verde, Chocolat,<br />
Un tocco di zenzero, <br />
che non solo esprimono il senso<br />
del cibo nella vita, ma ne fanno<br />
un vero e proprio stile cinemato-<br />
<br />
<br />
certa polvere in controluce, dalle<br />
tonalità ocra che restituiscono<br />
allo spettatore l'odore del focolare,<br />
la comodità del sentirsi a casa<br />
ammaliandolo e avvolgendolo nel<br />
suo abbraccio. Quasi sempre provocano<br />
reazioni incontrollabili<br />
di fame acuta. Il rapporto con il<br />
cibo è a volte indispensabile per<br />
<br />
personalità, il carattere, il modo<br />
di pensare. Lo troviamo in mol-<br />
tagonista<br />
di Qualcosa è cambiato<br />
interpretato da Jack Nicholson,<br />
per esempio, va a pranzo sempre<br />
alla stessa ora, nello stesso posto,<br />
sceglie sempre lo stesso piatto e<br />
usa tutte le precauzioni possibili<br />
per non essere contaminato da<br />
<br />
dettagli imprescindibili per la<br />
rappresentazione del personaggio.<br />
Anche Amelie Poulain nel suo<br />
favoloso mondo non sarebbe la<br />
stessa se non affondasse la mano<br />
di nascosto nel sacco dei legumi<br />
o mangiasse la crema catalana<br />
senza prima rompere la crosta<br />
di zucchero con il cucchiaino.<br />
E qui ci avviciniamo ai dettagli,<br />
alle scene dove si entra dentro<br />
l'essenza degli ingredienti, dove<br />
le papille gustative sembrano<br />
invadere gli occhi e lo sguardo<br />
sembra avere l'acquolina. Sono<br />
le<br />
cucine, dove i protagonisti sono<br />
i veri professionisti del cibo, dove<br />
partecipiamo quasi attivamente<br />
allo spettacolo ipersensoriale del<br />
cucinare e dell'assaggiare. Sono<br />
<br />
bianca delle grandi cucine entra<br />
in contrasto con la passione dei<br />
personaggi, come può essere un<br />
cuoco italiano interpretato da<br />
Sergio Castellitto in Ricette d'amore<br />
o un famoso chef francese<br />
nell'ultimo film di Jean Reno.<br />
<br />
della cucina professionale con<br />
un tocco di magia e spensieratezza<br />
in entrambi i casi. Poi ci<br />
sono numerosissimi documentari<br />
sul mondo del cibo, della cucina<br />
e sul mangiare in generale. Negli<br />
ultimi anni siamo diventati<br />
degli esperti in alimentazione,<br />
ne sappiamo sempre di più,<br />
cerchiamo i prodotti migliori,<br />
quelli biologici, ecologici e non<br />
geneticamente modificati; apprezziamo<br />
la qualità della frutta<br />
e della verdura e i prodotti della<br />
nostra terra; nei grandi ristoranti<br />
è arrivata la cucina molecolare<br />
e si sperimenta continuamente<br />
con nuove formule ed essenze.<br />
Tutto questo in pellicola c'è.<br />
Ci sono documentari di altissimo<br />
livello come Il nostro pane<br />
quotidiano o Mistura che sono<br />
visibili su internet o nei numerosi<br />
festival di Film & Food sparsi<br />
per tutto il pianeta. New York,<br />
Chicago, Vienna, San Sebastian,<br />
Barcellona, Amsterdam, Parigi,<br />
Austin e Berlino sono solo alcune<br />
delle città che ogni anno ospitano<br />
un festival dedicato al rapporto<br />
tra cinema e cibo, storie piene<br />
di vita e di entusiasmo o almeno<br />
sempre piene di passione e<br />
intensità narrativa.<br />
Valentina Di Blase<br />
PLAYLIST<br />
Con l’arrivo della musica liquida torna<br />
in auge la playlist come strumento<br />
di condivisione e come elemento di<br />
identificazione della propria personalità:<br />
che sia quella personale realizzata<br />
per creare un percorso sonoro o quella<br />
di qualche personaggio “noto” da cui<br />
attingere consiglio o sbirciare, come<br />
dalla serratura, gusti e tendenze…<br />
Francesco Diodati<br />
Appartiene alla nutrita schiera di giovani<br />
musicisti jazz in rapida ascesa<br />
nazionale, e non solo: il chitarrista<br />
si è affermato molto presto in veste<br />
di band leader e il suo primo lavoro<br />
discografico con il quartetto Neko,<br />
Purple Bra, ha ricevuto recensioni lusinghiere<br />
da parte della stampa specializzata,<br />
in Italia e negli Stati Uniti.<br />
Ecco la sua playlist…<br />
Jeff Buckley Live at Sin-é<br />
Lee Konitz Motion<br />
Craig Taborn Trio Chants<br />
Anton Webern Quartetto per archi<br />
Miles Davis Sorcerer<br />
Alfonso Santimone Ecce Combo<br />
Erica Mou Contro le Onde<br />
Stefano Costanzo Tricatiempo<br />
Massive Attack Mezzanine<br />
Paul Bley Trio Closer<br />
<strong>SUONO</strong> novembre 2013 115