SUONO n° 481
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SCORRIBANDE NELLA RETE<br />
affidato all’arte del “porgere”.<br />
Nel second’atto di Madama<br />
, sir Sharpless, il console<br />
americano a Nagasaki, sale<br />
alla dimora di Cio-Cio-san per<br />
recarle un messaggio di Pinkerton,<br />
ma durante la lettura viene<br />
continuamente interrotto da avvenimenti<br />
vari: l’arrivo di Goro,<br />
del principe Yamadori, e dal fatto<br />
<br />
che il console sia procaccia di liete<br />
notizie, e lo sommerge di fatue<br />
attenzioni (sigarette americane,<br />
il tè ed infantili divagazioni). Alla<br />
<br />
a concludere la sua missione, e<br />
si esibisce in questo “a parte”. Il<br />
libretto dice:<br />
Sharpless, sbuffando<br />
Benone<br />
ripone la lettera,<br />
fra sé Qui troncarla conviene…<br />
indispettito Quel diavolo di un Pinkerton!<br />
<br />
Ebbene,<br />
<br />
s’ei non dovesse ritornar più mai<br />
In corsivo ho messo la descrizione<br />
scenica, ed ho sottolineato<br />
sione<br />
interiore che non fa parte<br />
del dialogo. Orbene, per dirla<br />
come il console Sharpless: “Qui<br />
troncarla conviene”, cioè chiuderei<br />
questa puntata ma, come<br />
in ogni spettacolo pirotecnico che<br />
si rispetti, non senza sparare la<br />
<br />
la prima: si potrebbe dire, Claudia<br />
Muzio ebbe un ruolo di apripista<br />
nei confronti di Maria Callas. Ciò<br />
è vero verissimo, e chi va a fare<br />
confronti su internet può convincersene,<br />
o quantomeno, ritenere<br />
legittimo l’interrogativo. Ma oltre<br />
al valore artistico, consideriamo<br />
la vita privata delle due insigni<br />
cantanti. Tutti sanno che la Callas<br />
intraprese, nel 1959, quand’era<br />
cittadina italiana e moglie dell’industriale<br />
Giovanni Battista Meneghini,<br />
una relazione amorosa<br />
con l’uomo più ricco del mondo<br />
di quei tempi, vale a dire con l’armatore<br />
greco Aristotle Onassis.<br />
Sopra: Claudia Muzio.<br />
Bene, trent’anni prima, nel 1929,<br />
A sinistra: Cecilia Bartoli, l’intera<br />
collezione dedicata a Se tu<br />
a Buenos Aires, Claudia Muzio<br />
m’ami.<br />
fu l’amante del giovane Aristotle<br />
Onassis, non ancora milionario<br />
<br />
<br />
prima di morire, aveva dato al mondo la splendida arietta Se tu m’ami,<br />
diffusa a macchia d’olio nel palcoscenico musicale mondiale, al punto<br />
<br />
Contrordine, asciugate le lacrime e, se ci riuscite, fatevi una risata su<br />
una delle più grandiose burle giocate in campo musicale. L’arietta Se<br />
tu m’ami, che rimane comunque tra le più leggiadre e commoventi,<br />
<br />
editore romano Alessandro Parisotti (1850 – 1913), che fu un ottimo<br />
didatta, ed anche direttore del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma.<br />
Non conosco le modalità in base alle quali la burla fu svelata, so soltanto<br />
che l’arietta, quando ho comprato il 78 giri cantato da Claudia Muzio,<br />
<br />
Bartoli, contenente un buon numero di arie della “collezione Parisotti”,<br />
intitolato proprio Se tu m’ami, il che costituisce una vera e propria<br />
riconsacrazione dell’unica aria apocrifa di tutta la collezione.<br />
26 <strong>SUONO</strong> novembre 2013