SUONO n° 481
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Secondo noia cura di Guido Bellachioma<br />
Quando ero ragazzina<br />
l’uscita di un disco era<br />
attesa con impazienza,<br />
e rappresentava un evento<br />
neanche troppo frequente. Oggi<br />
<br />
fra le tante pubblicazioni, e ci<br />
sentiamo persi all’interno di un<br />
iperstore pieno di novità. Allora<br />
prendiamo un ipotetico carrello<br />
e facciamo una passeggiata fra<br />
gli scaffali, sperando di trovare<br />
qualcosa che ci stuzzichi.<br />
Gli Mgmt (leggi Management)<br />
sono una band psichedelica<br />
americana, fondata da Benjamin<br />
Goldwasser e Andrew Vanwyngarden<br />
agli inizi del nuovo millennio.<br />
Nel terzo omonimo lavoro<br />
in studio, anticipato dal singolo<br />
Your Life is a Lie, insieme<br />
al produttore Dave Fridmann, la<br />
band si diverte a sperimentare<br />
nuove sonorità, a ritrovare le radici<br />
della psichedelia non disdegnando<br />
ammiccamenti a un pop<br />
comunque ricercato e originale.<br />
Hanno aperto i concerti dell’estate<br />
2013 dei Muse, fornendo<br />
prova di grandi capacità e<br />
contemporaneamente estremo<br />
coraggio a rischiare il paragone<br />
con Matthew Bellamy e soci: gli<br />
Arcane Roots dopo anni di<br />
gavetta e una serie di Ep, arrivano<br />
a Blood & Chemestry con un<br />
bagaglio di esperienza superiore<br />
rispetto a quello di una band al<br />
primo album. Tempi dispari,<br />
chitarra tirata e la voce potente<br />
di Andrew Groves sono le caratteristiche<br />
predominanti di un<br />
lavoro squisitamente rock. Il<br />
disco è uscito da un po’ di tempo,<br />
ma il tour insieme ai Muse<br />
probabilmente permetterà al<br />
grande pubblico di conoscerli e<br />
apprezzarli, e alla band inglese<br />
di ritentare una scalata alle clas-<br />
<br />
Trent Reznor è tornato più in<br />
forma che mai; lo dimostra con<br />
Hesitation Marks ennesimo<br />
frutto dei Nine Inch Nails. Sono<br />
passati cinque anni da The Slip,<br />
nel frattempo Reznor si è dedicato<br />
al progetto parallelo How to<br />
Destroy Angels, per poi tornare<br />
alla sua creatura originaria, con<br />
un lavoro che evoca le catene di<br />
nito,<br />
suoni elettronici e a volte<br />
spezzettati, e sopra la sua voce<br />
ipnotica e coinvolgente.<br />
A proposito di voci, quella di<br />
Mark Lanegan ha un fascino<br />
prorompente, e una tecnica invidiabile.<br />
Forse anche per questo<br />
può concedersi il lusso e la gioia<br />
di stampare Imitations, album<br />
di cover che affonda le radici nei<br />
suoi ricordi legati alla musica,<br />
che iniziano quando i suoi genitori<br />
ascoltavano Frank Sinatra,<br />
Perry Como, e continuano nella<br />
cameretta di un Lanegan che,<br />
adolescente, condivide con i suoi<br />
amici le prime esperienze musicali.<br />
A dispetto delle “imitazioni”<br />
evocate dal titolo, l’album regala<br />
interpretazioni molto personali<br />
ed è anticipato dall’estratto I’m<br />
not the loving kind di John Cale.<br />
Brian Molko, già durante il tour<br />
di Battle for the Sun, aveva rivelato<br />
di aver pronto parte del materiale<br />
per il successivo album.<br />
Oggi, a quattro anni di distanza,<br />
i Placebo tornano con Loud<br />
Like Love e lo fanno affermando<br />
il proprio sound e il proprio stile.<br />
Too Many Friends è il primo singolo,<br />
seguito a ruota dalla titletrack,<br />
ed entrambi entrano immediatamente<br />
in testa, lasciando<br />
però la leggera sensazione come<br />
di qualcosa di “già sentito”.<br />
Lei è una delle voci femminili più<br />
interessanti degli ultimi anni. Lui<br />
ha ereditato lo scettro di miglior<br />
chitarrista del nuovo millennio:<br />
Beth Hart (in Italia proprio in<br />
questo novembre) e Joe Bonamassa<br />
si uniscono per creare un<br />
lavoro pieno d’intensità e virtuosismi<br />
senza essere mai lezioso o<br />
didascalico. Limitare Seesaw a<br />
semplice album di cover sarebbe<br />
quanto meno riduttivo. La coppia,<br />
già collaudata grazie a Don’t<br />
Explane del 2011, interpreta con<br />
songs<br />
1 Clash<br />
LONDON CALLING 1979<br />
2 Rolling Stones<br />
JUMPING JACK FLASH<br />
1968<br />
3 Talking Heads<br />
I ZIMBRA 1979<br />
4 Stranglers<br />
NO MORE HEROES 1977<br />
5 Tuxedo Moon<br />
JINX 1981<br />
6 Bob Marley<br />
REDEMPTION SONG 1980<br />
7 Emerson Lake & Palmer<br />
KNIFE-EDGE 1970<br />
8 Tim Buckley<br />
SONG TO THE SIREN 1970<br />
9 Eagles<br />
DOOLIN-DALTON 1973<br />
10 Bob Dylan<br />
HURRICANE 1976<br />
11 Beatles<br />
COME TOGETHER 1979<br />
12 JJ Cale<br />
COCAINE 1976<br />
Guido Bellachioma<br />
13 U2<br />
SUNDAY BLOODY<br />
SUNDAY 1983<br />
14 Le Orme<br />
LA PORTA CHIUSA 1972<br />
15 Stormy Six<br />
STALINGRADO 1975<br />
CLASSICI<br />
grande rispetto e tanta personalità<br />
canzoni del repertorio di Aretha<br />
Franklin, Billie Holiday, Etta<br />
James, Buddy Miles. Degna di<br />
nota la versione di Nutbush City<br />
Limitsra<br />
assolutamente di fronte alla<br />
versione piena di grinta di Tina<br />
Turner. La produzione di Kevin<br />
Shirley, che ha anche seguito il<br />
lavoro precedente, e già collaboratore<br />
di Bonamassa, confeziona<br />
98 <strong>SUONO</strong> novembre 2013