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SUONO n° 481

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della capitale, salvo concedere<br />

una tregua proprio verso l’ora<br />

di cena. Probabilmente è stato<br />

lo stesso Shorter a mettersi d’accordo<br />

con gli dei, perché sarebbe<br />

stato un vero peccato far saltare<br />

un appuntamento del genere. La<br />

musica non ha punti di riferi-<br />

<br />

cambia di continuo. L’accumolo<br />

di eventi sonori porta a passaggi<br />

densi, pregni di forza e fantasia.<br />

Lo sviluppo è orizzontale, pari-<br />

<br />

gruppo è alla ricerca, consapevole<br />

e mai frenetica, della perfetta<br />

tensione. “Loro” sono interpreti<br />

di una contemporaneità espressiva<br />

dal valore assoluto: sono<br />

eletti! Shorter ama rimarcare<br />

la sua presenza con gentilezza,<br />

e quando lo fa mette in primo<br />

piano melodie liriche, cariche di<br />

sofferta poesia. Osserva gli altri<br />

che si muovono in trio o prendono<br />

dei soli, e lo fa compiacendosi,<br />

con attenzione. È curioso di capire<br />

quale strada hanno scelto di<br />

percorrere e aspetta con rigore il<br />

momento per dire la sua. Assistiamo<br />

alla creazione di un’opera<br />

<br />

meritata standing ovation. Sono<br />

applausi per il concerto, per il<br />

compleanno di Shorter, per i<br />

riconoscimenti, per la carriera,<br />

per tutto.<br />

Roberto Paviglianiti<br />

Il favoloso mondo di Internet<br />

La startup italiana Zoorate ha messo<br />

a punto un sistema (Freedaty) di raccolta<br />

dei feedback dagli utenti in rete<br />

definito, dall’azienda stessa “garantito”,<br />

ovvero in grado di rendere difficili le<br />

manipolazioni o le campagne di discredito<br />

verso i servizi di vendita di<br />

beni o servizi on line.<br />

Sento salire alla bocca il vostro<br />

“Bene… e chi se ne frega” ma se<br />

provate a cambiare il punto di vista<br />

(non limitandovi ad un approccio<br />

semplicistico che in genere ignora<br />

parte dei significati che un atto sottintende)<br />

la cosa si fa più interessante.<br />

Vogliamo provarci consci del fatto<br />

che esistono sempre il lato oscuro e<br />

quello luminoso della luna Perché è<br />

necessario un sistema che garantisca<br />

quali sono i reali feedback dalla rete<br />

Basta guardare alla cronaca recente<br />

per capire il perché…<br />

Qualche mese fa mi è capitato tra le<br />

mani un giornale di cucina (non mi<br />

ricordo qual è – scusate l’imprecisione<br />

sulla “fonte”) nel quale il direttore dedicava<br />

l’intero editoriale ai falsi commenti,<br />

spesso prezzolati e certamente<br />

fuorvianti, presenti su Tripadvisor. Più<br />

recentemente un amico ristoratore<br />

più semplicemente mi ha messo a<br />

parte della sua esperienza nell’essere<br />

stato “messo nel mirino” da un<br />

avventore che, tra l’altro, faceva parte<br />

di una tavolata (l’organizzazione della<br />

cena, le pietanze servite così come<br />

il prezzo erano state concordate da<br />

altri con l’organizzatore). Confessava,<br />

l’amico, di aver dovuto ricorrere ad un<br />

professionista della comunicazione<br />

per evitare che i suoi commenti (cucina<br />

carne e pesce, mica è Marshall<br />

McLuhan!) rappresentassero ulteriore<br />

benzina sul fuoco…<br />

Un altro, impiegato in una agenzia di<br />

comunicazione, mi ha raccontato di<br />

un gruppo che per lavoro si occupa<br />

di crowdturfing. Crowdche<br />

Non bisogna essere atletici per<br />

fare il guastatore su internet, basta<br />

una tastiera (e infatti al servizio del<br />

crowdturfing, non c’è il singolo ma un<br />

piccolo esercito – ci vogliono i numeri<br />

che diamine!)… Il fenomeno (illegale<br />

beninteso) delle fake, le recensioni<br />

fasulle, negli Sati Uniti è già oggetto<br />

di studio e se per alcuni rappresenta<br />

una allettante opportunità di business<br />

per il mondo degli internauti è una<br />

vera iattura perché mette, urbi et orbi,<br />

a repentaglio l’etica della rete e, poiché<br />

qualche contromisura verrà presa,<br />

anche la sua democraticità.<br />

Il fenomeno tocca anche il settore<br />

della riproduzione musicale: nel<br />

2009 Belkin ha dovuto ammettere<br />

di aver offerto denaro per recensioni<br />

positive su Amazon mentre nel 2010<br />

in Svezia un blogger ha scoperto e<br />

accusato la Samsung di aver realizzato<br />

una campagna web con utenti<br />

fasulli. Wall Mart, Orangina, Expedia,<br />

Booking.com… l’elenco si allunga e<br />

ancor più si allungherà. Con buona<br />

pace di quelli, soprattutto nel nostro<br />

settore, che “su internet è tutto oro<br />

quel che luccica…” Il tremila

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