Numero 76/77 - Anno XIII, Maggio-Agosto 2005 - Club Plein Air BdS

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CLUB PLEIN AIR BDS Associazione nazionale dei camperisti e degli amanti del plein air del BANCO di SICILIA Aderente all'A.I.T.R. - Associazione Italiana Turismo Responsabile Gemellata con Camping Car <strong>Club</strong> Provence-Cote d’Azur e Calabria Camper <strong>Club</strong> Sila Sede: Via Rosolino Pilo, 33 - 90139 PALERMO - ! 091.608.5152- Fax: 091.608.5517 Internet: www.pleinairbds.it - E-mail: info@pleinairbds.it Comitato di Coordinamento Maurizio Karra (Presidente) - Giangiacomo Sideli (Vice Presidente) Achille Bufardeci, Giuseppe Carollo, Adele Crivello, Ninni Fiorentino ed Elio Rea (Consiglieri) Collegio sindacale Silvana Caruso La Rosa (Presidente) Luigi Fiscella ed Enzo Triolo (Componenti) Collegio dei Probiviri Pippo Campo (Presidente) Pietro Inzerillo e Marcello Oddo (Componenti) " " " Bimestrale di informazione per i Soci del CLUB PLEIN AIR BDS Pubblicazione periodica a circolazione interna inviata anche ad altre Associazioni di campeggio e alla stampa Responsabile editoriale Maurizio Karra Redazione Mimma Ferrante, Giangiacomo Sideli e Alfio Triolo Hanno collaborato a questo numero anche: Agostino Alaimo, Anna Maria Carabillò, Paolo Carabillò, Luigi Fiscella, Gabriele Gigli, Massimiliano Magno, Piero e Cinzia Marenco, Enza Messina, Enzo Triolo In questo numero EDITORIALE pag. 3 VITA DEL CLUB - Un week-end elettrizzante " 4 - A caccia di orchidee " 11 - Inseguendo il passato " 16 - Perché ancora oggi il teatro greco " 24 - Nord, sud, ovest, est “ 27 VIAGGI E TURISMO - In capo al mondo " 31 - Il Sàpmi, la terra dei figli del sole e del vento " 39 - Creta: viaggio alle radici della civiltà “ 43 - Sardegna: proprio un’altra isola “ 46 TERRA DI SICILIA - Quel ramo del lago Gurrida... “ 55 - Dall’antologia poetica di Giovanni Formisano “ 56 - Il parco delle pietre luccicanti “ 57 RUBRICHE - Vita di camper “ 59 - Internet, che passione “ 61 - Cucina da ...camper “ 63 - Riflessioni “ 64 - News: notizie in breve “ 65 - L'ultima parola " 68
C ome ogni anno siamo ormai vicini alle nostre ferie estive, e quindi ai tanto agognati viaggi che ci porteranno da un lato all’altro dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo. Anche quest’anno troveremo code in autostrada, confusione nelle più note località turistiche, prezzi alle stelle e così via; anche quest’anno magari ci ritroveremo in tanti negli stessi posti, negli stessi soliti luoghi. Bruno Andrea Ciattini, direttore di Auto- Caravan, nell’editoriale al numero di giugno della rivista, fa una riflessione proprio su questo argomento. “Nel nord Europa – scrive - le vacanze distribuite a intervalli opportuni sono la norma. Da noi, mentre in Germania o in Olanda si continua a lavorare, si ferma tutto. È vero che a giustificare le ferie all'italiana c'è un fattore determinante come il clima, ma per interpretare gli scenari delle strade intasate e dei posti di villeggiatura sovraffollati restano solo le cattive abitudini che ancora molti hanno in comune”. E’ indubbio che questo è da sempre il punto dolente delle nostre “vacanze”, legate quasi sempre a quel periodo che va da metà luglio a metà agosto e, ahimè, legate anche ai soliti luoghi rinomati e arcinoti. “Gli stranieri dicono che noi italiani, quando facciamo le vacanze, andiamo sempre nello stesso posto. A me sembra piuttosto – continua Ciattini - che tutti andiamo negli stessi luoghi. Cambiamo cielo per ritrovarci poi ammucchiati l’un l’altro”. Sulla stessa linea è Luciano Mantovani, uno dei grandi nomi del camperismo italiano, che sull’ultimo numero de Il Giramondo scrive: “non possiamo non renderci conto che una concentrazione esagerata di camper è fastidiosa per chi camperista non è; è innegabile che conduciamo veicoli ingombranti, lenti e tutt’altro che agili... E quando siamo in tanti, la sopportazione nei nostri confronti finisce presto”. Parliamo anche di impatto ambientale; diciamocelo: “quelle distese di tetti bianchi, vanamente ingentiliti da oblò e paraboliche, non sono un bel vedere”. Tutto questo perché Perché riesce difficile, nella boria di una moda che porta all’acquisto di camper sempre più grandi e accessoriati da parte di tante persone che non hanno alcuna cultura del plein air dietro le spalle, capire che la libertà tanto reclamata per sé finisce proprio dove inizia quella degli altri. Un camper è solo un mezzo per viaggiare e nulla di più. Ma un mezzo che necessita di una sensibilità diversa da chi guida Editoriale una semplice autovettura o una moto. Essere camperisti significa essere portatori di una cultura, quella del pleinair o dell’abitar viaggiando o del turismo itinerante (come vogliamo chiamarlo) che implica rispetto degli altri e dell’ambiente e soprattutto amore per la ricerca di luoghi che altrimenti non potrebbero essere così facilmente visitati. Perché affollarsi tutto sul litorale di San Vito lo Capo quando a pochi chilometri di distanza ci sono calette meravigliose e più solitarie Perché riprendere le abitudini dei nostri abituali condomini anche quando siamo in camper e ci troviamo in mezzo a decine e decine di altri camper La cultura e la sensibilità del pleinair non si inventano ovviamente dall’oggi al domani; la responsabilità non è solo di chi guida un camper (spesso da poco tempo perché magari il camper è preso a noleggio); le responsabilità sono un po’ di tutti, l’ho scritto spesso, anche di tante associazioni che non si curano affatto della “cultura” dei propri associati e magari organizzano raduni oceanici per dimostrare (ma a chi) la loro importanza. La responsabilità è spesso anche di chi i camper li vende o li noleggia e non pensa affatto a come quei mezzi potranno essere utilizzati. La responsabilità è anche delle Forze dell’Ordine che non intervengono in modo “chirurgico” contro chi non rispetta norme di legge ben chiare lasciando in pace tutti gli altri. La responsabilità è anche dei Comuni che ignorano il turismo dell’abitar viaggiando, magari obbedendo alle pressioni di albergatori e gestori di campeggi. Sì, anche dei gestori dei campeggi: perché si fa un bel dire che noi siamo campeggiatori! E no, cari amici, noi siamo viaggiatori in camper, che ovviamente quando è necessario e lo vogliamo utilizzano un campeggio; ma che non hanno comprato un camper con l’obiettivo di andarsi a chiudere sempre dentro uno di quei luoghi recintati che si chiamano camping (chi ha scelto la roulotte spesso fa turismo stanziale, non chi usa il camper). Il camper è fatto per viaggiare, per farci viaggiare, spesso anche senza una meta precisa, per farci scoprire scenari sempre nuovi e desueti, per farci crescere e maturare a qualsiasi età. Il camper è questo e tanto altro ancora. Ricordiamocelo in queste nostre prossime vacanze, che auguro a tutti serene e splendide. Maurizio Karra
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