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Numero 76/77 - Anno XIII, Maggio-Agosto 2005 - Club Plein Air BdS

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Dai finestrini del treno d'epoca sarà possibile ammirare la Valle dell'Anapo con i suoi papiri,<br />

passando per una pianura coltivata a uliveti, mandorleti, agrumeti e toccando prima Avola, con la<br />

sua originale pianta esagonale e i celebri edifici barocchi; e poi Noto, dove ci sarà una sosta. Il viaggio<br />

proseguirà all'interno, tagliando la parte alta del promontorio di Capo Passero e continuando verso<br />

Rosolini e Ispica, luogo circondato da suggestive grotte e cave. Una lunga galleria in salita, subito<br />

dopo la stazione di Modica, immetterà poi nella valle del fiume Irmino. Il treno si arrampicherà lentamente,<br />

affrontando una sequenza di tornanti e gallerie tra le pareti scoscese della vallata, per portarsi<br />

ai 502 metri di quota dell'antica Hybla. Oltrepassata la stazione di Ragusa Ibla, la ferrovia descriverà<br />

una grande curva, entrando in una galleria elicoidale sotto la città, dalla quale il treno uscirà<br />

poco prima dell'arrivo in stazione. Il viaggio abbraccerà così principalmente gli aspetti culturali, paesaggistici,<br />

ambientali del sud-est siciliano, già iscritti nel patrimonio dell'umanità, dove il viaggiatore<br />

potrà organizzare le proprie giornate con soste nei luoghi preferiti o effettuare proprio un giro senza<br />

mai scendere, osservando dal finestrino dell'antico treno anche i luoghi della fiction TV del<br />

Commissario Montalbano.<br />

Il costo del biglietto sarà di 20 euro per gli adulti e di 10 euro per i ragazzi da 5 a 18 anni e<br />

gli adulti con età superiore a 65 anni (gratis i bambini fino a 4 anni); inoltre per i gruppi con un minimo<br />

di 20 persone verrà praticato il prezzo di 15 euro ciascuno; e il biglietto sarà comprensivo di<br />

una degustazione di prodotti tipici nei comuni raggiunti dal treno. E infine, per garantire ai turisti e<br />

agli appassionati un'adeguata accoglienza, le amministrazioni comunali e le Apit delle città attraversate<br />

dal convoglio, forniranno un servizio navetta per il trasporto dalle stazioni ai centri storici.<br />

La Sicilia e i siti tutelati dall’Unesco<br />

Sono stati sospesi in Sicilia i permessi di ricerca, trivellazione e sfruttamento di idrocarburi<br />

nella aree riconosciute patrimonio dell'Unesco. Lo ha deciso la Giunta Regionale Siciliana che ha<br />

dato mandato all'Assessore Regionale all'Industria, Antonio D'Aquino, di predisporre un organico<br />

disegno di legge per disciplinare la materia delle concessioni per lo sfruttamento produttivo nelle<br />

aree di interesse ambientale e culturale.<br />

La decisione della Giunta arriva dopo le polemiche dei giorni scorsi. Alcuni comuni hanno<br />

protestato contro il rilascio di permessi petroliferi alla Panther Resources Corporation, società texana<br />

che aveva ottenuto un decreto di autorizzazione il 31 marzo del 2004 ad avviare ricerche di<br />

idrocarburi nel bacino della Valle del Tellaro e nella VaI di Noto. La protesta, sfociata nella costituzione<br />

di un Forum contro le trivellazioni, era stata appoggiata dall'Assessore al Turismo, Fabio Granata,<br />

che aveva depositato in Giunta la richiesta di sospensione dei permessi.<br />

Tutto ciò mentre l'Italia conferma la sua posizione di leader mondiale per quanto riguarda i<br />

siti tutelati dall’Unesco che, dagli attuali 39, dovrebbero passare a luglio <strong>2005</strong> a 40, con l'entrata<br />

nella Word Heritage List del sito siciliano di Pantalica. La notizia è stata data venerdì 20 maggio<br />

u.sc. a Racconigi alla terza Conferenza Nazionale dei Siti Unesco dal Sottosegretario ai Beni Culturali,<br />

Nicola Bono, che ha sottolineato: “Non si tratta solo di una fattore numerico, ma di una nuova<br />

strategia: siamo contenti di essere il Paese con più siti riconosciuti dall'Unesco, ma ora il nostro<br />

impegno è individuare una nuova politica che parta dalle eccellenze culturali e ambientali italiane<br />

per fame veri motori di sviluppo turistico ed economico all'interno del sistema Italia".<br />

All'incontro era presente anche l'ambasciatore italiano presso l'Unesco, Francesco Caruso,<br />

che ha sottolineato come “noi italiani siamo vittime del nostro stesso successo, perché siamo<br />

guardati da tutti come i 'maestri'; e se presentiamo delle nuove candidature per i siti o programmi<br />

specifici, ci viene richiesto il massimo. Così i nostri 'Piani di gestione' dei quali si sono dotati i siti<br />

verranno molto probabilmente visti come modelli per gli altri Paesi".<br />

A cura di Maurizio Karra

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