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Numero 76/77 - Anno XIII, Maggio-Agosto 2005 - Club Plein Air BdS

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Riflessioni<br />

Ma chi me lo fa fare…<br />

L’<br />

ignoranza Brutta bestia! Un<br />

lusso oggi più che mai insostenibile. In qualsiasi<br />

settore in qualsiasi ambiente, fare orecchie<br />

da mercante alle nuove tecnologie e, ancor<br />

più, cullarsi sull’amaca del ricordo dei bei<br />

tempi andati esaltando penna carta e calamaio,<br />

è oggi un costo che nessuno può permettersi.<br />

L’inadeguatezza informatica dei lavoratori,<br />

sia nel pubblico sia nel privato, fa<br />

ogni anno perdere all’Azienda Italia molti miliardi<br />

di euro.<br />

Ma questa inadeguatezza che dai giovani<br />

è spesso subita, per disattenzione o per<br />

sottovalutazione dell’importanza dell’aggiornamento<br />

professionale da parte dei datori<br />

di lavoro, nelle persone che hanno superato<br />

gli “anta” - che costituzionalmente manifestano<br />

una repulsione verso il nuovo, il rinnovamento,<br />

il diverso - fa sì che gli stessi pensino:<br />

ma chi me lo fa fare<br />

L’inadeguatezza informatica è a vari<br />

livelli e coinvolge con preoccupazione in ordine<br />

decrescente la scala gerarchica organizzativa<br />

delle amministrazioni sia delle piccole<br />

sia delle grandi aziende. E ciò è molto preoccupante<br />

perché in piena società<br />

dell’informazione nessuno può permettersi di<br />

disconoscere o di fare spallucce alle nuove<br />

tecnologie.<br />

La figura dell’impiegato medio che vaga<br />

tra i tavoli alla ricerca di qualcuno che riesca<br />

a fargli partire il pc o che gli risolva il<br />

problema della stampa o ancora che gli formatti<br />

un floppy, è l’immagine stigmatizzata<br />

degli uffici italiani. Al punto che la figura del<br />

collega esperto, quello che ti risolve il problema<br />

con un po’ di esperienza casereccia e<br />

con tanta buona volontà, è divenuta una figura<br />

irrinunciabile, anzi spesso ricercata e strategicamente<br />

collocata nell’ambiente lavorativo.<br />

Come dire: “in un mondo di ciechi ben<br />

venga chi ha un solo occhio”.<br />

La pubblica istruzione, poi, non ha mai<br />

considerato il computer materia di studio ad<br />

alcun livello: né nella scuola dell’obbligo né in<br />

quella superiore, sottovalutando l’importanza<br />

che ormai riveste questo tipo di cultura nella<br />

società contemporanea. Oggi tutto ciò è i-<br />

naccettabile. E fin qui molto disappunto ma<br />

poca meraviglia. Ma che neanche le aziende<br />

che vivono di informatica, investano seriamente<br />

nella formazione dei propri dipendenti<br />

è semplicemente assurdo. E’ come dire: chi fa<br />

da sé fa per tre.<br />

Testo di Luigi Fiscella<br />

Immagine di Agostino Alaimo

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