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Numero 76/77 - Anno XIII, Maggio-Agosto 2005 - Club Plein Air BdS

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Non poteva mancare neanche per<br />

coloro che sono giunti la sera dopo cena,<br />

quindi, anche una piccola passeggiata serale<br />

nel centro del paese, per ammirare i magici<br />

Archi di Pasqua, purtroppo quest’anno in parte<br />

rovinati dalle abbondanti piogge del periodo<br />

primaverile; questo non ci ha impedito, però, di<br />

gustarci le magnifiche ed effimere chiese a<br />

cielo aperto dedicate alla Madonna e al Cristo,<br />

che si riflettevano con i loro brillanti colori sul<br />

velluto blu del cielo notturno. E poi, dopo aver<br />

brindato con gli auguri per il nuovo camper di<br />

Nunziatella e Salvo, ci siamo ritirati nei nostri<br />

appartamenti su ruote.<br />

Il mattino del sabato la carovana dei<br />

nostri camper si è snodata lungo stradine<br />

secondarie fino a raggiungere la zona di<br />

Realmonte, dove ci siamo fermati innanzi tutto<br />

per visitare la miniera di salgemma della Italkali<br />

che si allunga nel sottosuolo per decine di<br />

chilometri fino ad oltre 250 metri sotto il<br />

livello del mare. Questa miniera, tuttora in<br />

piena attività, cela però un segreto che ha ben<br />

poco a vedere con la produttività, con i bilanci<br />

e con l’estrazione del sale: infatti a 45 metri<br />

sotto il livello del mare si apre una gigantesca<br />

caverna di un bianco abbagliante che ospita<br />

una vera e propria cappella, dedicata a Santa<br />

Barbara, patrona dei minatori, con bassorilievi<br />

di impronta sacra, incisi nel sale da uno<br />

giovane scultore del luogo, che raffigurano un<br />

Crocifisso, la Sacra Famiglia e Santa Barbara.<br />

Inutile dire che, penetrandovi, ci siamo<br />

sentiti molto emozionati ed increduli davanti a<br />

tanta bellezza, e i nostri ringraziamenti al<br />

nostro Angelo sono stati molto sentiti,<br />

soprattutto quando abbiamo saputo che la<br />

miniera non è aperta al pubblico e che solo la<br />

notevole capacità di persuasione di Mister Five<br />

nei riguardi dei dirigenti della Italkali era<br />

riuscita nella difficile impresa.<br />

La miniera custodisce nelle viscere<br />

della terra, a circa 70 metri sotto il livello del<br />

mare, un’altra chicca di grandiosa bellezza,<br />

raggiungibile in fuoristrada attraverso<br />

chilometri di cunicoli scavati nel sale in cui il<br />

buio assoluto la fa da padrone: un magnifico<br />

rosone di oltre 7 metri di altezza dai colori<br />

digradanti, dal bianco al grigio antracite, frutto<br />

della natura che, grazie ai diversi minerali<br />

presenti nel salgemma, ha creato questa<br />

magnifica opera d’arte, davanti alla quale i<br />

pochi che sono riusciti a giungervi sono rimasti<br />

letteralmente sbalorditi, estasiati e molto<br />

emozionati.<br />

Alla fine della visita tutto il gruppo è<br />

quindi tornato “a riveder le stelle”, consapevole<br />

di aver avuto il privilegio di ammirare uno<br />

spettacolo unico, in cui la natura e l’opera<br />

dell’uomo sono stati, una volta tanto, giusti<br />

alleati. E per ricordare questi momenti magici<br />

abbiamo raccolto piccoli sassi di salgemma che<br />

con il loro luccichio rallegreranno un angolo<br />

della nostra casa in muratura.<br />

Con gli occhi ancora pieni delle<br />

meraviglie ammirate nel sottosuolo ci siamo<br />

quindi diretti alla cosiddetta Scala dei Turchi,<br />

una splendida e candida scogliera che si erge<br />

sulla costa di Realmonte, scandita da enormi<br />

gradoni che fanno proprio pensare ad una scala<br />

di dimensioni ciclopiche, che si staglia sulle<br />

profondità azzurre del Canale di Sicilia con la<br />

sua struttura in marna, una sorta di gesso<br />

bianco che ricorda le bianche scogliere di<br />

Dover. Di lì a poco siamo approdati a Capo<br />

Russello, presso l’area attrezzata “La Playa”,<br />

che si staglia a pochi metri dal mare in un<br />

contesto naturalistico davvero notevole, tra la<br />

macchia mediterranea, la spiaggia che il mare<br />

lambisce poco oltre e lo scenario della Scala<br />

dei Turchi che si intravede appena più in là.<br />

Nel pomeriggio con alcuni camper ci<br />

siamo poi spostati al vicino paese di Siculiana,<br />

dove abbiamo visitato il castello della cittadina,<br />

arroccato all’estremità della cresta rocciosa di<br />

un promontorio fin dal XIV secolo, anche se la<br />

parte più antica, risalente forse alla<br />

dominazione araba, è stata rasa al suolo dai<br />

proprietari per costruire una nuova costruzione<br />

più moderna all’inizio dell’900.

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