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Numero 76/77 - Anno XIII, Maggio-Agosto 2005 - Club Plein Air BdS

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con una facciata scandita da archetti pensili e<br />

da un bel portale con lunetta.<br />

dove proprio ad Orgosolo, in periodo di piena<br />

contestazione contro lo Stato, un professore<br />

di disegno - Francesco Del Casino - produsse<br />

con i suoi allievi una serie di pitture sui muri<br />

delle case che riprendevano lo stile della<br />

pittura messicana, antesignana nei murales<br />

nostrani, per mettere in luce i problemi del<br />

paese abbandonato dallo stato, con slogan<br />

scritti in sardo.<br />

La Santissima Trinità di Saccargia<br />

Vicino a SS. Trinità di Saccargia si<br />

trova anche la chiesa benedettina di San<br />

Pietro di Sorres, di impronta romanicopisana,<br />

risalente all’XI secolo, caratterizzata<br />

anch’essa da una facciata in pietra a due<br />

colori, con archi e lesene, che danno vita ad<br />

un pregevole gioco cromatico.<br />

Un altro esempio è ancora la<br />

chiesetta paleocristiana di San Giovanni in<br />

Sinis, la più antica della Sardegna (risale al<br />

470), vicino agli scavi di Tharros, con una<br />

facciata romanica scandita da cupolette e un<br />

interno in pietra viva in cui si nota il<br />

pregevole battesimale in marmo che mostra<br />

all’interno un pesce scolpito, simbolo di<br />

Cristo sin dai i primi cristiani perseguitati.<br />

I murales<br />

Facendo un notevole salto temporale<br />

eccoci a un’altra peculiarità della Sardegna,<br />

che ha reso famosa l’isola anche se non la<br />

riguarda esclusivamente: i murales. La moda<br />

dei murales sardi ha inizio nel 1968 e non a<br />

Orgosolo, paese oggi simbolo di quest’arte,<br />

ma nel paesino di San Sperate, nella provincia<br />

di Cagliari; successivamente si propaga a<br />

Villamar, sempre nel cagliaritano, per<br />

investire quindi attorno al 1975 la Barbagia,<br />

Il nostro camper accanto a un<br />

murale di Villamar<br />

E’ indubbio che la forza espressiva di<br />

questi murales, che a Orgosolo si incontrano<br />

ad ogni angolo, incorniciando finestre,<br />

accompagnando spigoli, decorando intere<br />

facciate e perfino saracinesche di magazzini,<br />

è notevolissima, sia per la ricchezza dei<br />

contenuti che per la varietà degli stili; a tal<br />

punto che anche un centro abitato<br />

sostanzialmente anonimo e privo di<br />

peculiarità architettoniche e monumentali può<br />

trasformarsi, proprio come è stato il caso di<br />

Orgosolo, in un’enorme galleria d’arte a cielo<br />

aperto attirando un turismo che altrimenti<br />

non avrebbe alcuna ragione d’essere. E<br />

proprio per questa ragione sono sempre più<br />

numerosi i paesi sardi che anche negli ultimi<br />

anni stanno “investendo” nell’invitare artisti<br />

locali e non ad abbellire le proprie strade con<br />

murales, sull’esempio dei centri già “famosi”.<br />

L’artigianato artistico<br />

La tentazione di fare acquisti è molto<br />

forte in tutta quanta la Sardegna, soprattutto<br />

trovandosi davanti ad oggetti artigianali di<br />

grande livello, come la filigrana in oro e<br />

argento dei gioielli di Oristano e Alghero, le<br />

belle ceramiche, la lavorazione di oggetti vari<br />

in sughero, gli arazzi multicolori tessuti

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