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2Torino, 25 maggio 1943Ho ricevuto un regalo per il mio sedicesimo compleanno.E sei tu, un quaderno con la copertina nera.Ho deciso che ti userò come diario. Ma non scriveròtutti i giorni, perché non ne avrò voglia. Non sonomolto brava a scrivere, come diceva la mia maestra.Me la cavo meglio quando posso parlare. Forse è ancheper migliorarmi che ho ricevuto questo dono. Oforse mia madre si è fermata al negozietto della signoraIleana e si è fatta incartare la prima cosa che hapreso in mano. Sono certa che sarai comunque unamico fedele. Non ho voglia di perdere tempo a presentarmi.Non sei che carta rilegata, quindi mi sentireiridicola.Non scrivo molto bene perché ho smesso di studiaree sono andata da una sarta per imparare il mestierein una sartoria. Sono abbastanza in gamba,posso dirlo senza falsa modestia. Sono stata messa adisegnare e tagliare quasi subito, mentre di solito sipassa un sacco di tempo tra semplice cucito e orli. Ecosì da qualche tempo sono prima modistanell’Atelier Balbis di piazza Vittorio. Quando horaccontato a mia madre che ero stata assunta, un lieve