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gambe s’intrecciano. Le mani sono fredde, nonhanno però timore e scivolano l’una sul corpodell’altro. A scoprire e cercare quella pelle chehanno sognato e assaporato, ora finalmente reale.Alternano momenti di complicità a lunghi silenzi.Cosa provano non lo sanno nemmeno loro, perchéè un incontro che non può avere progetto, ed è cosìper entrambi. Le mani e gli occhi cercano di immagazzinarericordi. Lei aveva i capelli raccolti in unacoda di cavallo, che si è sciolta. Le loro mani nonsono più fredde, i loro corpi sono caldi, emananotepore e desiderio. C’è quasi un’apnea in questo gestod’intimità e di possesso reciproco. Cosa significa,cosa porterà, in questo momento non se lo domandano.Una luce lattiginosa entra dalle finestre e dipingei loro corpi opalescenti. I pensieri scivolano atratti, ma la sensazione è la stessa, voler fermare iltempo e restare lì. Sarà l’ultima volta? Se lo chiedonoentrambi.Ora di vestirsi, ora di andare.Lui le prende il viso con la mano. La chiama pernome, rendendo reale qualcosa che non può esserlo.E con un filo di voce lo abbrevia: Mimì.