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“E basta mo co’ ’sta storia che ho imbrogliatoAnnarella, non è vero.”“Vi ringrazio per il pensiero, ma è il pc checompone in automatico i numeri.”“Annarè, comunque io non ti ho fregato.”“Mattì, augurati che le cose mi vadano bene.Non appena ho un lavoro come si deve, mi ricomprola mia Susy.”“Chi?”“L’auto che stai guidando.”“Cioè tu avevi dato un nome alla tua macchina?”“Esatto. Mi sembrava di avervi presentato. Rimediosubito, lei è Susy. Susy, lui è Mattia.”“Tu non stai bene con il cervello.”Io e Stefano ridiamo, mentre lui continua ascuotere la testa.“Dico davvero, non appena mi trovo un lavoromi riprendo Susy.”“Ok, Annarè. Anche se sta storia non è che l’hocapita, mica so un banco dei pegni io. Però, perl’amicizia che ce sta, te faccio ’sto favore.”“Prima che riesca a trovare un lavoro, ce nepassa. Comunque, grazie...”“Ma la vuoi anche se ti dico che ieri l’ho inauguratacon la tipa con cui so’ uscito?”“Noooooo. Dimmi che non l’avete fatto qui.Dimmelo. Me la rivendi a duemila e cinquecentoeuro.”“Se, vabbè, mo te la regalo. Vai serena che non