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mai successo di provare un’emozione del genere.Non è vero, Emma – mi aveva contraddetto–, hai combattuto contro tutto e tutti per proteggereil vostro amore, il tuo e di Mario. Tuamadre ha dovuto cedere di fronte alla tua determinazione,non volevi abortire, e Mario era altuo fianco. La tua forza colpì anche me, e tiammiravo, perché te ne sei infischiata di tutto edi tutti. Non volevi sentir ragioni che non fosseroquelle del tuo cuore. Del vostro amore.Non ero riuscita a replicare, avevo sparecchiatotazze e teiera in silenzio e l’avevo salutata.Tornavo a casa da Mario. La forza che mia nonnaaveva ammirato in me doveva rientrare neisuoi canali. Non ho più nominato Alberto conlei. Non solo, avevo mandato al suo studio unbiglietto chiedendogli di evitare altri omaggifloreali.Mario è il mio primo grande amore, ha ragionenonna, mi sono detta e ripetuta nei mesisuccessivi.Eppure, nonna, rileggendo il tuo diario,scoprendo storie di cui non ero a conoscenza, misento tradita.Non mi hai capito, e perché? Solo perchéper te Mario era la realizzazione di una tua ipoteticavita con Piero? O volevi proteggermi?Eppure sono adulta adesso, molto più adulta diquando ho conosciuto Mario. E Alberto, nonna,mi ricorda il tuo incontro con Lorenzo. I suoi