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qualità e certificazione nella filiera del legno la catena ... - Innovazione

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PARTE PRIMA1. Perché <strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>del</strong>le foreste e <strong>del</strong> <strong>legno</strong>?Secondo le più recenti indagini, <strong>la</strong> superficie forestale mondiale ammonta a 3,87 miliardi di ettari, equivalenti,all'incirca al 30% <strong>del</strong><strong>la</strong> superficie mondiale complessiva (FAO, 2000; FAO, 2005).Dal 1990 al 2000 <strong>la</strong> perdita netta media annua <strong>del</strong><strong>la</strong> superficie forestale su sca<strong>la</strong> mondiale è risultata pari a 9,3milioni di ettari. Tale perdita netta è il frutto di una perdita lorda di 16,1 milioni di ettari parzialmente compensatada un incremento di 3,6 milioni di ettari dovuto all'espansione naturale <strong>del</strong> bosco ed al<strong>la</strong> creazione di pianta-2gioni forestali per una superficie complessiva di 3,1 milioni di ettari. Le aree maggiormente interessate dal<strong>la</strong> diminuzionedi superficie forestale sono l'Africa ed il Sud America, che hanno subito rispettivamente il 32% ed il 23%<strong>del</strong><strong>la</strong> perdita lorda ed il 56% ed il 39,8% <strong>del</strong><strong>la</strong> perdita netta (FAO, 2005). È inoltre significativo sottolineare che 26Paesi perdono almeno 100.000 ettari di foresta all'anno: 10 di essi sono Paesi africani, 9 sud-americani e 7 asiatici(FAO, 2005).Il fenomeno <strong>del</strong><strong>la</strong> deforestazione, dunque, colpisce soprattutto le aree tropicali, ma non è circoscritto ad esse, ecomporta comunque ripercussioni di carattere ambientale, sociale ed economico che vanno ben oltre <strong>la</strong> sfera locale.Le cause ed i fattori responsabili sono molteplici, e non esclusivamente riconducibili alle attività di prelievoe di sfruttamento di legname, che pure hanno responsabilità di primo piano. Esiste, infatti, un legame diretto tra<strong>la</strong> crescita demografica e <strong>la</strong> pressione esercitata sulle risorse naturali in genere, ed in partico<strong>la</strong>re su quelle forestali.Naturalmente questa tendenza è molto più pronunciata in quelle aree nelle quali l'incremento <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zionesia più accentuato, ovvero nei Paesi in via di Sviluppo. Qui, infatti, <strong>la</strong> domanda di aree da destinare alle coltivazioni,all'allevamento, al<strong>la</strong> costruzione di strade e infrastrutture è in crescente aumento. Alcuni esempi significativisono rappresentati dal montante fabbisogno energetico che si traduce in maggior impiego di legna da ardere,dal<strong>la</strong> comune pratica agrico<strong>la</strong> nota come “taglia e brucia” ( s<strong>la</strong>sh and burn) con <strong>la</strong> quale alcune popo<strong>la</strong>zioni indigenetagliano e bruciano aree più o meno vaste di foresta per le loro coltivazioni, dal<strong>la</strong> realizzazione di stradeche indirettamente favoriscono fenomeni di disboscamento, bracconaggio e/o traffici illegali, etc. Anchel'agricoltura e l'allevamento di tipo estensivo possono costituire una minaccia per le risorse forestali. Basti pesarealle piantagioni di caffè, cacao, canna da zucchero, palme da olio etc. ed ai pascoli estensivi per realizzare i qualisono state (e sono tuttora) sacrificate migliaia di ettari di foreste. A complicare ulteriormente il quadro <strong>del</strong><strong>la</strong> situazionevi è il fatto che questi fenomeni difficilmente si presentano come iso<strong>la</strong>ti, tendendo piuttosto a combinarsi,amplificando i propri effetti.Non meno rilevante è il fatto che, molto spesso, i fenomeni di deforestazione si legano a processi di illegalità presenti,in varia forma e misura, nel settore: vio<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>le norme di concessione forestale, false dichiarazioni suquantità, <strong>qualità</strong> e valore <strong>del</strong> materiale esboscato, tagli di specie tute<strong>la</strong>te in aree protette, esportazione di legnameprotetto da convenzioni internazionali (es. CITES), sfruttamento dei <strong>la</strong>voratori e <strong>del</strong>le comunità locali,etc. In molti casi questi processi sono associati a fenomeni di corruzione che aggravano ulteriormente <strong>la</strong> situazione.A questo proposito <strong>la</strong> Commissione Europea ha osservato che “(…) lo sfruttamento illegale <strong>del</strong>le risorse naturali,incluse quelle forestali, è strettamente legato al<strong>la</strong> corruzione ed al<strong>la</strong> criminalità organizzata. In alcuni Paesiprovvisti di vaste risorse forestali, <strong>la</strong> corruzione, alimentata dai proventi dei disboscamenti illegali, è arrivataad un punto tale da rappresentare una minaccia per lo Stato di diritto, i principi di una governance democraticae il rispetto dei diritti umani” (Commissione Europea, cit. Pette<strong>nel<strong>la</strong></strong> e t al. , 2004). D'altro canto, se è vero chele pratiche forestali illegali colpiscono in maniera partico<strong>la</strong>rmente forte le foreste tropicali, non si deve pensareche altri ambiti ne siano immuni. Il fenomeno, in forme e con intensità diverse, si presenta anche in numerosi Paesicon economia in transizione, quali ad esempio molti Paesi <strong>del</strong>l'Europa <strong>del</strong>l'Est, dove tra i 20 ed i 30 milioni di metricubi di <strong>legno</strong> sono annualmente tagliati in forme illegali (ECE-FAO, Timber Committee, 2000). Almeno il 20%<strong>del</strong> legname utilizzato in Russia (circa 22 milioni di metri cubi) è utilizzato in modo completamente illegale o vio<strong>la</strong>ndoin qualche modo le leggi correnti (Morozov, 2000) e non meno preoccupante è l'affermazione secondo <strong>la</strong>3quale ” (…) I boschi <strong>del</strong><strong>la</strong> Serbia sono attualmente gestiti in forme non sostenibili per alimentare l'esportazione”(dichiarazione <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>l'Agricoltura e <strong>del</strong>le Foreste Serbo, cit. Pette<strong>nel<strong>la</strong></strong> et al. , 2004).23L'avanzamento naturale <strong>del</strong> bosco è un fenomeno partico<strong>la</strong>rmente diffuso in Europa e, più in generale, nei Paesi non tropicali,essendo fortemente legato ai processi di abbandono <strong>del</strong>le aree montane e boschive in genere, al mancato sfalcio di prati e pascolied al conseguente riappropriarsi, da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione arborea, di spazi abbandonati dall'uomo.Il commercio di legname proveniente da tagli illegali copre, in Europa, percentuali oscil<strong>la</strong>nti tra l'1% ed il 5% <strong>del</strong> totale, a seconda<strong>del</strong> Paese. L'eccezione più rilevante è rappresentata dal<strong>la</strong> Russia, dove secondo l'UNECE/FAO (2005) i tagli illegali sarebbero pari acirca il 35% dei tagli legali.19

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