Da tempo è in atto un processo atto ad aumentare <strong>la</strong> consapevolezza e l'esigenza collettivaverso le tematiche <strong>del</strong>lo sviluppo sostenibile. In tale contesto <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> patrimonio forestaleregionale è per Veneto Agricoltura, fin dal<strong>la</strong> sua istituzione una <strong>del</strong>le priorità strategiche,attesa anche l'importanza dei siti: Foresta <strong>del</strong> Cansiglio, Val Montina, Malgonera,Destra e Sinistra Piave, Lessinia, Valdadige, Monte Baldo in area montana, ma anche le forestep<strong>la</strong>niziali litoranee di Vallevecchia di Caorle e Bosco Nordio di Chioggia.Si è così perseguita come Azienda Regionale, l'implementazione di un sistema di gestioneambientale, nell'ambito <strong>del</strong> contesto forestale, <strong>del</strong><strong>la</strong> successiva <strong>certificazione</strong> ISO 14001e, per <strong>la</strong> Foresta <strong>del</strong> Cansiglio - ove è conservata <strong>la</strong> faggeta più pregevole d'Europa - anche<strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> PEFC per <strong>la</strong> <strong>catena</strong> di custodia.Naturale quindi <strong>la</strong> partecipazione di Veneto Agricoltura a questo progetto “dal bosco al mobile”sia come ente pubblico di sostegno che come parte interessata: <strong>la</strong> pubblicazione diquesta linea guida testimonia l'impegno ed il sostegno <strong>del</strong> gruppo di <strong>la</strong>voro.Il Direttore Sez Servizi per l'innovazione e lo sviluppo ruraleLuigino Disegna
FSC-ITA-20PEFC 18 - 1- 1In Veneto si concentrano oltre il 30% <strong>del</strong>le imprese e il 25% degli addetti <strong>del</strong> settore <strong>legno</strong>-arredo italiano.La maggior parte di queste imprese ha carattere artigiano, e si caratterizza per le piccole o piccolissimedimensioni. Le dinamiche <strong>del</strong> settore negli ultimi due anni - ma il discorso potrebbe essere estesoad un orizzonte temporale più ampio - evidenziano una flessione significativa <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le aziende,che, pur essendo dovuta a molteplici cause, è sintomo evidente di un momento di difficoltà più generale.Prova di ciò è il fatto che <strong>la</strong> leadership italiana nell'export mondiale di mobili è oggi minacciatadal<strong>la</strong> crescita di una concorrenza sempre più accanita ed incalzante.Il ruolo <strong>del</strong>l'Italia nel settore foresta-<strong>legno</strong> su sca<strong>la</strong> globale è un ruolo di importatore pressoché netto edi trasformatore di materie prime. Le imprese venete non fanno eccezione.Se le strategie aziendali di approvvigionamento di legname sono storicamente legate a valutazioni di caratterelogistico ed economico, è comunque innegabile che oggi, sempre più, il mercato (quantomenoin alcuni suoi settori) dimostri una forte attenzione verso <strong>la</strong> provenienza <strong>del</strong> <strong>legno</strong> e le modalità di gestione<strong>del</strong>le foreste d'origine <strong>del</strong>lo stesso. Il più agevole accesso alle informazioni, le campagne informativepromosse da diversi soggetti, il ripetersi di gravi ca<strong>la</strong>mità naturali corre<strong>la</strong>te ai processi di deforestazioneselvaggia, il crescente senso di responsabilità di porzioni sempre più ampie <strong>del</strong><strong>la</strong> società civilehanno favorito questa tendenza, che coinvolge non solo il comune consumatore finale, ma, anche i canali<strong>del</strong><strong>la</strong> distribuzione dei prodotti e persino gli enti <strong>del</strong><strong>la</strong> pubblica amministrazione, tutti progressivamenteorientati verso atteggiamenti e scelte d'acquisto via via più responsabili in termini ambientali esociali.Considerazioni di questo tipo sono tanto più importanti per un Paese come l'Italia, il cui peso e le cui responsabilitàverso i processi di sfruttamento <strong>del</strong>le foreste mondiali e, soprattutto, verso le loro peggioriespressioni, quali sono i fenomeni di deforestazione ed illegalità sono oggettivamente innegabili.I prodotti <strong>del</strong>l'industria veneta <strong>del</strong> <strong>legno</strong>, in primis il mobile, possono contare su una pluridecennale tradizionestorica, culturale e di know-how, su un radicamento al territorio e su una forte connotazione derivantedall'etichetta “made in Italy”, tutti elementi importanti, ma, oggi, non più determinanti se consideratida soli. L'impiego di <strong>legno</strong> proveniente da foreste gestite in modo corretto e quindi <strong>la</strong> <strong>certificazione</strong><strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia secondo gli standard <strong>del</strong> Forest Stewardship Council (FSC) e <strong>del</strong> Programmefor Endorsement of Forest Certification schemes (PEFC), rappresentano un'opportunità e un valoreaggiunto che il mercato è pronto a riconoscere e a ricompensare. Combinare questi diversi connotati inun medesimo prodotto significa contribuire ad una sua forte diversificazione, ad una spinta verso standardqualitativi elevati, in grado di soddisfare in modo molteplice le aspettative e le esigenza <strong>del</strong> mercato.La scelta di utilizzare <strong>legno</strong> proveniente da foreste ben gestite, dunque, è puramente volontaria esi basa, anzitutto, sul<strong>la</strong> sensibilità di ogni azienda verso i temi sopra descritti, ma costituisce - e semprepiù sembra destinata a costituire - anche un importante strumento strategico e commerciale.Molte imprese hanno già colto l'importanza di queste considerazioni, il Veneto è, infatti, <strong>la</strong> regione italianacon il più alto numero di aziende certificate per <strong>la</strong> Catena di Custodia secondo entrambi gli schemidi <strong>certificazione</strong>. Altre imprese, di contro, dimostrano ancora scarsa familiarità con i temi in questionee le indagini condotte nel corso <strong>del</strong> progetto “Dal bosco al mobile” lo evidenziano in modo inequivocabile.Attraverso questo Manuale e le attività corre<strong>la</strong>te si vuole ottenere un ulteriore incremento <strong>del</strong> numero<strong>del</strong>le prime ed una progressiva e consapevole riduzione <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le seconde.PEFC-ItaliaAntonio BrunoriFSC-ItaliaMauro Masiero