Come si può osservare dai dati riportati in tabel<strong>la</strong> 5.1, il Veneto (e più in generale il Triveneto) può vantare una posizionedi leadership <strong>nel<strong>la</strong></strong> graduatoria <strong>del</strong>le regioni con il maggior numero di certificazioni <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia,ed in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> Provincia di Treviso risulta al primo posto in Italia, con ben 25 aziende certificate (tabel<strong>la</strong>5.2).Tabel<strong>la</strong> 5.1 - Certificazioni <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia FSC in Italia, ripartite per regioneRegione N° certificati CoC % sul TOTAbruzzo 4 2,7%Emilia Romagna 10 6,8%Friuli Venezia Giulia 27 18,5%Lazio 2 1,4%Lombardia 32 21,9%Marche 1 0,7%Piemonte 3 2,1%Sardegna 2 1,4%Toscana 14 9,6%Trentino AltoAdige 9 6,2%Umbria 1 0,7%Veneto 41 28,1%Totale Italia 146 100,0%Fonte: FSC, 2006. Ns. e<strong>la</strong>borazione.Tabel<strong>la</strong> 5.2 - Certificazioni <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia FSC in Veneto, ripartite per provinciaProvincia N° certificati CoC % sul Totale Veneto % sul Totale ItaliaPadova 3 7,3% 2,1%Treviso 25 61,0% 17,1%Venezia 5 12,2% 3,4%Verona 3 7,3% 2,1%Vicenza 5 12,2% 3,4%Totale Veneto 41 100,0% 28,1%Fonte: FSC, 2006. Ns. e<strong>la</strong>borazione.Con riferimento alle categorie merceologiche e di produzione/attività che si caratterizzano per il maggior numerodi certificazioni è possibile riscontrare alcune lievi differenze tra <strong>la</strong> situazione nazionale e quel<strong>la</strong> regionale.Nel primo caso le categorie più frequenti sono quelle <strong>del</strong> commercio di legnami, <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta carta e, in subordine,dei pannelli e dei componenti per mobili, mentre su sca<strong>la</strong> regionale prevalgono, nell'ordine, i componenti per mobilied il commercio di legnami, mentre <strong>la</strong> terza piazza spetta alle cornici ed ai profili in <strong>legno</strong> (tabel<strong>la</strong> 5.3).Incrociando i dati re<strong>la</strong>tivi alle certificazioni nelle province venete e quelli riferiti alle categorie merceologicheemerge che <strong>la</strong> provincia di Treviso, oltre al primato re<strong>la</strong>tivo al numero di certificazioni, denota uno spettro moltoampio di categorie merceologiche prodotte come certificate. Le tipologie più rappresentate sono: commercio dilegnami e componenti per mobili, essendo quest'ultima partico<strong>la</strong>rmente importante e presente nel Distretto <strong>del</strong>mobile <strong>del</strong> Livenza e Quartiere <strong>del</strong> Piave.Per quanto riguarda <strong>la</strong> Provincia di Padova, invece, le tre aziende certificate corrispondono a tre differenti categoriemerceologiche e di attività: commercio legnami, cornici e manici in <strong>legno</strong> per scope ed attrezzi (FSC,2006a).32
PARTE PRIMATabel<strong>la</strong> 5.3 - Certificazioni <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia FSC in Italia ed in Veneto, ripartite per categoriedi prodottiItaliaVenetoCategorie di prodottiN° certificati CoC % sul TOT N° certificati CoC % sul TOTArredi per esterni 6 4,1% 6 4,1%Arredi per interni 4 2,7% 4 2,7%Commercio legnami 29 19,9% 29 19,9%Componenti per mobili 20 13,7% 20 13,7%Cornici e profili 14 9,6% 14 9,6%Imbal<strong>la</strong>ggi e pallet 2 1,4% 2 1,4%Pannelli 21 14,4% 21 14,4%Pasta e carta 26 17,8% 26 17,8%Pavimenti e parquet 5 3,4% 5 3,4%Prodotti in sughero 2 1,4% 2 1,4%Serramenti 1 0,7% 1 0,7%Utensili, attrezzi, giochi 16 11,0% 16 11,0%Totale 146 100,0% 146 100,0%Fonte: FSC, 2006. Ns. e<strong>la</strong>borazione.2.4 Opportunità e prospettive <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> FSCIl Forest Stewardship Council e gli enti di <strong>certificazione</strong> da esso accreditati offrono un sistema di <strong>certificazione</strong>operativo a livello internazionale specifico per il settore forestale e i prodotti <strong>legno</strong>si. Questo carattere si specificitàsettoriale, unito al<strong>la</strong> trasparenza ed all'immagine di credibilità conquistata sul campo, nel corso di oltre dodicianni di vita, fanno <strong>del</strong>lo schema FSC uno strumento estremamente importante e dalle forti potenzialità.Il rigore <strong>del</strong> processo certificativo, infatti, ed i periodici controlli, tanto sulle aziende certificate, quanto sugli entidi <strong>certificazione</strong> accreditati, fanno sì che so<strong>la</strong>mente imprese realmente motivate e preparate possano conseguire<strong>la</strong> <strong>certificazione</strong>, contribuendo al<strong>la</strong> buona gestione <strong>del</strong>le foreste e traducendo il marchio FSC sui prodotti inun reale valore aggiunto.La <strong>certificazione</strong> FSC costituisce, dunque, un'opportunità che le aziende italiane hanno cominciato a cogliere esfruttare so<strong>la</strong>mente da pochi anni. Una parte importante <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione <strong>del</strong>l'industria italiana <strong>del</strong> <strong>legno</strong> (mobilierain primis) è destinata all'esportazione, e spesso i paesi di destinazione (Nord Europa, Germania, O<strong>la</strong>nda,Giappone, Stati Uniti) esprimono una maggiore maturità e consapevolezza verso i temi <strong>del</strong><strong>la</strong> buona gestione forestale,richiedendo in modo espresso <strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> FSC dei prodotti acquistati. Non di meno, una fetta semprepiù grande dei consumatori italiani sta familiarizzando con i temi in questione, ed anche <strong>la</strong> domanda nazionale di15prodotti certificati denota un trend di netta crescita .Un ruolo importante in tal senso è giocato dalle campagne di comunicazione, tra le quali spiccano quelle condotteda alcuni dei principali gruppi ambientalisti (Greenpeace e WWF su tutti), che, considerando FSC come il più credibileed efficace schema di <strong>certificazione</strong> forestale al mondo, lo promuovono presso i propri soci e simpatizzantie, attraverso le proprie campagne, al pubblico in genere. WWF, ad esempio, ha contribuito a creare molti gruppi15Diverse indagini hanno evidenziato <strong>la</strong> disponibilità, da parte dei consumatori, a pagare un premium price, cioè un sovrapprezzo, perprodotti certificati in grado di dare precise e credibili garanzie di sostenibilità ambientale e sociale. L'entità di questo sovrapprezzovaria in funzione <strong>del</strong> valore <strong>del</strong> prodotto e <strong>del</strong> tipo di consumatore. Tendenzialmente questa disponibilità è maggiore per prodotti divalore unitario contenuto, piuttosto che per beni con prezzi molto elevati (es. travature e prodotti per l'edilizia in genere), e comunquemolto più significativa per prodotti in massello, piuttosto che per prodotti compositi e ricostruiti. Si osserva anche una piùaccentuata disponibilità a pagare un premium per specie <strong>legno</strong>se tropicali, piuttosto che per <strong>legno</strong> specie da piantagione (es. eucalipto),e per prodotti di consumo diretto (es. mobili, oggettistica, attrezzi, etc.) piuttosto che per imbal<strong>la</strong>ggi, packaging etc. (Pette<strong>nel<strong>la</strong></strong>,2004). Nel 2004, inoltre, Greenpeace, in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong> Fiera Internazionale <strong>del</strong> Libro di Torino, ha realizzato un sondaggioper verificare <strong>la</strong> sensibilità <strong>del</strong> pubblico verso il tema <strong>del</strong><strong>la</strong> corretta gestione <strong>del</strong>le foreste e per saggiarne <strong>la</strong> disponibilità apagare un premium price per libri stampati su carta che provenga da fonti correttamente gestite. Quasi il 90% degli intervistati ha dichiaratoche sarebbe disposto a pagare per il proprio libro almeno il 5% in più <strong>del</strong> prezzo attuale se solo fosse disponibile stampato sucarta amica <strong>del</strong>le foreste (Greenpeace, 2004).33