8. La <strong>certificazione</strong> di gruppo e multisito <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di CustodiaIl conseguimento <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia non risulta sempre agevole. Soprattutto per le impresedi limitate dimensioni possono sussistere non trascurabili difficoltà organizzative, economiche e di accessoalle informazioni legate a tale <strong>certificazione</strong>.Lo schema per <strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo è stato sviluppato appositamente per agevo<strong>la</strong>re tali realtà, diminuendo il caricodegli oneri che spetterebbe a ciascuna azienda certificata e riducendo, inoltre, i costi di <strong>certificazione</strong>. In sintesiil meccanismo <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo prevede che diverse (almeno due) singole aziende, completamente autonomeed indipendenti l'una dall'altra, siano raccolte sotto un medesimo certificato. Gli aspetti organizzativi generali<strong>del</strong> gruppo sono gestiti da un'unità appositamente nominata dal gruppo (soggetto gestore) e le verifiche ispettive si basanosul principio <strong>del</strong> campionamento, distribuendo così gli oneri economici su tutti i partecipanti con quote minori.Di seguito si descrivono in dettaglio i requisiti previsti dai due schemi.8.1 La <strong>certificazione</strong> di gruppo per il Forest Stewardship Council70FSC ha predisposto una linea guida per gli enti di <strong>certificazione</strong> che contiene tutti i requisiti per <strong>la</strong> valutazione e<strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia di gruppo. Il documento (revisionato nel settembre 2004) descrive neldettaglio le responsabilità che devono essere assunte da ciascun partecipante, le regole per <strong>la</strong> composizione <strong>del</strong>gruppo ed i rapporti che devono intercorrere tra i diversi membri.Essendo questa una opportunità aperta alle aziende per le quali è giustificata una politica di riduzione degli oneri,71sono ammissibili so<strong>la</strong>mente quelle che rispettano uno dei seguenti requisiti (FSC, 2004d): meno di 15 dipendenti; meno di 25 dipendenti ed un fatturato inferiore al milione di dol<strong>la</strong>ri.L'aspetto centrale <strong>del</strong> documento è rappresentato dal<strong>la</strong> suddivisione <strong>del</strong>le responsabilità tra soggetto gestore emembro (figura 8.1). Il soggetto gestore è colui che control<strong>la</strong> dal punto di vista gestionale ed amministrativo ilgruppo, presenta domanda di <strong>certificazione</strong>, detiene il certificato, è responsabile nei confronti <strong>del</strong>l'ente di <strong>certificazione</strong>nel garantire <strong>la</strong> corretta applicazione di tutti i requisiti, e può essere una qualsiasi entità legale (una singo<strong>la</strong>persona fisica oppure un soggetto collettivo, come, ad esempio, un'associazione, una cooperativa, un con-72sorzio, etc.) . Il singolo membro è, invece, responsabile <strong>del</strong> rispetto dei requisiti per <strong>la</strong> Catena di Custodiaall'interno <strong>del</strong><strong>la</strong> propria organizzazione, attraverso <strong>la</strong> definizione e l'implementazione di apposite procedure peril controllo <strong>del</strong>le attività aziendali. Il singolo membro non è detentore di un certificato individuale, ma finché rimaneall'interno <strong>del</strong> gruppo, le proprie attività ed i prodotti che realizza sono coperti dal certificato collettivo.Ogni singolo membro potrà trasformare e vendere prodotti certificati, utilizzare il logo per promuovere <strong>la</strong> commercializzazionedi tali prodotti e comunicare <strong>la</strong> propria adesione e supporto allo schema FSC.Figura 8.1 - Schema organizzativo di un gruppo per <strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di custodiacontrattoGESTOREAzienda 1Azienda 2Azienda 3Azienda 4ENTEdi CERTIFICAZIONEFonte: Ns. e<strong>la</strong>borazione, 2006.707172Group Chain of Custody (CoC) Certification: FSC Gui<strong>del</strong>ines for Certification Bodies (15 luglio 2002, aggiornamento 1 settembre 2004).È in corso una discussione in FSC per modificare questi requisiti, ed estendere l'accessibilità al gruppo anche ad aziende con caratteristichedifferenti.Nel caso in cui il soggetto gestore nominato sia un'associazione di imprese, <strong>la</strong> partecipazione a tale associazione non implica automaticamente<strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo per <strong>la</strong> Catena di Custodia.74
PARTE SECONDALa linea guida impone una comunicazione precisa e costante tra ogni singolo membro e il soggetto gestore: essendoquesti il primo responsabile nei confronti <strong>del</strong>l'ente di <strong>certificazione</strong>, ogni anomalia o non conformità riscontratapresso un singolo membro diventa responsabilità <strong>del</strong> soggetto gestore e ad esso viene attribuita. I rapporti trale due figure devono essere formalizzati all'interno di un accordo scritto.Oltre a ciò, requisito fondamentale è che tutti i membri <strong>del</strong> gruppo e lo stesso gestore appartengano al medesimoPaese.8.1.1 Compiti e responsabilità <strong>del</strong> soggetto gestoreIl soggetto gestore é responsabile nei confronti <strong>del</strong>l'ente di <strong>certificazione</strong> <strong>del</strong> completo rispetto di tutti i requisitiprevisti dalle norme re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> <strong>catena</strong> di custodia di gruppo. Ciò significa anzitutto che il gestore deve avere dimensioni,capacità e risorse tali da permettergli di gestire in maniera adeguata il gruppo, per esempio, il poteredi avviare, senza indebiti ritardi, tutte le azioni correttive necessarie al<strong>la</strong> risoluzione <strong>del</strong>le anomalie che dovesseroessere rilevate, fino anche al<strong>la</strong> esclusione di membri dal gruppo i quali, per imperizia o dolo, sono causa di nonconformità importanti.Il soggetto gestore deve avere inoltre il compito di raccogliere le quote di adesione al gruppo e di monitorare ognisingolo membro: il monitoraggio è infatti fondamentale perché rappresenta l'unico strumento per prevenire gli errorie <strong>la</strong> loro reiterazione, a vantaggio sia <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong> singolo membro, che <strong>del</strong> gruppo. Il soggetto gestore devequindi potere avere accesso alle informazioni re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> Catena di Custodia di ogni singolo membro, con unopportuno impegno al<strong>la</strong> riservatezza. La diffidenza <strong>del</strong>le aziende a condividere informazioni può infatti rappresentareuno degli ostacoli più rilevanti.L'attività centrale e di coordinamento <strong>del</strong> soggetto gestore è importante anche e soprattutto per mantenere <strong>la</strong>convenienza economica <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> di gruppo. Laddove i risultati <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione non siano ottimali, risultandoper esempio causa di un aumento <strong>del</strong> livello di rischio valutato dall'ente di <strong>certificazione</strong>, può essere modificatoil criterio <strong>del</strong> campionamento se non addirittura annul<strong>la</strong>to. In fase iniziale, infatti, l'ente di <strong>certificazione</strong>comunica <strong>la</strong> numerosità <strong>del</strong> campione da analizzare in ogni verifica, e tale numerosità può essere modificata, finoanche a comprendere l'intera composizione <strong>del</strong> gruppo, se l'ente di <strong>certificazione</strong> presenta giustificati motivi perritenere elevato il livello di rischio (cfr. box 8.1).A questo proposito l'omogeneità <strong>del</strong> gruppo è molto importante: quanto più simili sono le tipologie dei membri (perprodotti, processi produttivi, mercati di riferimento etc.) tanto più basso è il livello di complessità <strong>del</strong> gruppo. Ciòsi rive<strong>la</strong> un vantaggio sia per il soggetto gestore, che deve definire e stabilire regole analoghe per tutti i membri,sia per l'ente di <strong>certificazione</strong>, che può confidare <strong>nel<strong>la</strong></strong> maggiore rappresentatività <strong>del</strong> campione stabilito.Si osserva inoltre come le non conformità rilevate presso un singolo membro vengono elevate al soggetto gestore,e, di riflesso, all'intero gruppo. In caso di elevata gravità <strong>del</strong>le anomalie, è il certificato di gruppo che viene messoa rischio di validità. Ne consegue che per l'errore di una singo<strong>la</strong> azienda, le conseguenze si riflettono su tutti imembri. La corretta impostazione <strong>del</strong>l'accordo tra singolo membro e soggetto gestore e <strong>la</strong> chiarezza <strong>nel<strong>la</strong></strong> distribuzionedi compiti e responsabilità è il primo requisito per una ottimale impostazione <strong>del</strong> gruppo.8.1.2 Compiti e responsabilità dei singoli membriPer ogni singolo membro <strong>del</strong> gruppo, si individuano due differenti riferimenti applicativi: le norme emesse dalloschema di <strong>certificazione</strong> per <strong>la</strong> Catena di Custodia (cioè le norme descritte nei capitoli precedenti) e l'accordoscritto con il soggetto gestore. Ogni membro ha quindi il compito di implementare correttamente tutti i requisiti<strong>del</strong><strong>la</strong> Catena di Custodia nell'ambito dei propri processi aziendali e di rispettare il contratto con il soggetto gestore.Per effetto di ciò, deve ad esempio essere disponibile ad accogliere i verificatori nominati sia dall'ente di <strong>certificazione</strong>,che dal soggetto gestore, condividere con il gestore tutte le informazioni re<strong>la</strong>tive ai flussi di materialeed ai prodotti certificati, pagare <strong>la</strong> quota di adesione al gruppo ed attivarsi in maniera tempestiva per <strong>la</strong> risoluzione<strong>del</strong>le anomalie rilevate nel corso <strong>del</strong>le verifiche, interne ed esterne.Si sottolinea come ogni singolo membro di un gruppo non abbia nessun vincolo re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> possibilità di realizzareprodotti certificati. Pur conservando il rispetto dei requisiti stabiliti dall'accordo con il soggetto gestore,può comportarsi esattamente come il possessore di un certificato singolo. Al gestore <strong>del</strong> gruppo viene infatti ri<strong>la</strong>sciatoun codice di certificato (cfr. box 5.1) a partire dal quale può essere ottenuto un sottocodice per ciascunmembro, mediante l'aggiunta, in maniera progressiva, di una lettera <strong>del</strong>l'alfabeto. Il ”sotto-codice” è quindi univocoe non può essere riutilizzato in caso di uscita dal gruppo di un membro. Come per i certificati singoli, tale codicedeve essere riportato su tutta <strong>la</strong> documentazione (fatture, DdT) e per ogni uso <strong>del</strong> logo da parte <strong>del</strong> membro<strong>del</strong> gruppo, ivi compreso l'uso sui prodotti (etichettatura).75