61 compaia una scritta esplicativa sul<strong>la</strong> <strong>certificazione</strong> FSC ; non induca erroneamente a pensare che <strong>la</strong> carta su cui è stampato il logo sia certificata.Sulle fatture e sui DdT emessi da un'azienda certificata, il logo può comparire solo se questi documenti fanno riferimento(anche in maniera non esclusiva) a prodotti certificati. Programme for Endorsement of Forest Certification schemes. L’ Allegato 5 al PEFC Technical Document(rev. 28.10.05), prevede <strong>la</strong> necessità che qualunque utilizzo <strong>del</strong> logo debba rispettare sempre le seguenticondizioni: le caratteristiche grafiche (dimensioni, colori etc.) devono rispettare le specifiche definite dal PEFC neldocumento PEFC logo Reproducing Tool Kit; deve essere riportato il simbolo di registrazione <strong>del</strong> marchio PEFC: TM; deve essere incluso il codice di registrazione per l'autorizzazione all'uso <strong>del</strong> logo; assieme al logo PEFC deve essere riportato il simbolo <strong>del</strong> ciclo di Mobius nel caso in cui si intenda comunicareil contenuto di materiale ricic<strong>la</strong>to, secondo quanto previsto dalle regole <strong>del</strong>lo schema.5.5.4 Controllo <strong>del</strong> processo produttivoTutte le operazioni riconducibili ad attività di movimentazione, <strong>la</strong>vorazione e trasformazione, programmazione<strong>del</strong><strong>la</strong> produzione, identificazione e rintracciabilità, immagazzinamento, logistica e gestione terzisti devono esse-62re tenute sotto controllo dall'azienda certificata . Esse infatti devono soddisfare due requisiti fondamentali: non devono essere fonte di mesco<strong>la</strong>menti incontrol<strong>la</strong>ti tra le varie categorie di materiale <strong>legno</strong>so; devono essere in grado di fornire registrazioni ordinate e precise in merito a tutte le informazioni di rilievosui flussi di produzione.I magazzini, in partico<strong>la</strong>re, sono l'area in cui è più evidente questa esigenza. Spesso le aziende non hanno <strong>la</strong> possibilitàdi destinare un'area, od un magazzino intero, esclusivamente allo stoccaggio <strong>del</strong> materiale certificato. La disponibilitànel mercato di prodotti diversi, infatti, non è sempre prevedibile. Più frequentemente <strong>la</strong> gestione deimagazzini prosegue come da abitudine, con <strong>la</strong> semplice adozione di modalità di identificazione (es. cartellini odetichette) che consentano di individuare facilmente il pacco, <strong>la</strong> catasta o il contenitore di materiale certificatoche, di volta in volta, sia stoccato in magazzino.Un'attenzione partico<strong>la</strong>re deve essere dedicata alle attività svolte in conto terzi. E' possibile inserire un numerovariabile di fornitori di servizi (terzisti) nel campo di applicazione <strong>del</strong> certificato. L'ente di <strong>certificazione</strong> deve esserneinformato in proposito per poter eventualmente pianificare le verifiche a campione anche presso i fornitoridi tali servizi.Tra terzista e azienda è necessario che esista un documento, predisposto dal committente e sottoscritto per accettazionedal terzista stesso, all'interno <strong>del</strong> quale siano definiti:compaia <strong>la</strong> scritta “ FSC trademark © 1996 Forest Stewardship Council A.C” , che attesta il carattere registrato<strong>del</strong> marchio FSC;l'uso non sia fuorviante o faccia intendere che possono essere certificati prodotti che non lo sono;compaia <strong>la</strong> scritta “FORNITORE FSC” in corrispondenza <strong>del</strong> logo;ciclo produttivo ed attività svolte dal terzista;modalità di gestione <strong>del</strong> materiale così da ridurre entro limiti di accettabilità il rischio di mesco<strong>la</strong>mento incontrol<strong>la</strong>todi materiale certificato e materiale non certificato;modalità di identificazione <strong>del</strong> materiale o <strong>del</strong> prodotto certificato, sia quando questo venga consegnato,sia quando venga restituito;modalità di gestione degli scarti di produzione;autorizzazione (eventuale) all'utilizzo <strong>del</strong> logo e <strong>del</strong> codice di registrazione <strong>del</strong>l'azienda certificata;formazione.6162Un esempio di dichiarazione potrebbe essere: “ Il logo FSC identifica i prodotti che contengono <strong>legno</strong> proveniente da foreste correttamentegestite in conformità alle norme <strong>del</strong> Forest Stewardship Council”. Esistono dichiarazioni standard, approvate dal FSC, inlingue diverse (italiano, inglese, tedesco, spagnolo etc.), ma è possibile anche proporne di originali, sottoponendole al<strong>la</strong> verifica edapprovazione <strong>del</strong> FSC o <strong>del</strong>l'ente di <strong>certificazione</strong> competente (Pette<strong>nel<strong>la</strong></strong> et al, 2002).A tale fine è sempre utile definire, all'interno <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> Catena di custodia, uno o più <strong>la</strong>y-out che descrivanoin maniera semplice il processo produttivo.66
PARTE SECONDA5.5.5 AddestramentoTra i vari aspetti che è importante considerare per un buon funzionamento <strong>del</strong>l'intero “sistema azienda”, vi è certamentequello <strong>del</strong>le competenze e responsabilità <strong>del</strong> personale e, quindi, <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione <strong>del</strong>lo stesso. E' necessarioche ogni operatore sia capace di svolgere le proprie mansioni, sia costantemente aggiornato per conosceregli aggiornamenti più rilevanti <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione aziendale e <strong>del</strong>le norme e abbia acquisito piena consapevolezza<strong>del</strong>le proprie responsabilità.La prima fase di un approccio costruttivo al<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione interna, è <strong>la</strong> definizione dei requisiti richiestia ciascuna figura aziendale che sia direttamente od indirettamente coinvolta <strong>nel<strong>la</strong></strong> gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> Catenadi Custodia. Un'adeguata definizione <strong>del</strong>le capacità minime richieste a ciascun operatore consente di definire unprogramma di formazione specifico, sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>le esigenze aziendali.Tutti gli interventi di formazione devono essere registrati, e devono poter dimostrare che tutte le persone sonostate coinvolte, ivi compresi gli eventuali terzisti.In questo senso è opportuno che <strong>la</strong> documentazione <strong>del</strong> sistema di controllo <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>catena</strong> di custodia, sia costruitaanche con lo scopo di rappresentare essa stessa uno strumento di formazione. Deve essere quindi ragionevolmentesemplice e chiara così che anche <strong>la</strong> so<strong>la</strong> distribuzione di sue copie tra i dipendenti possa rappresentare occasionedi formazione. È opportuno prevedere un piano <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione, soprattutto nelle situazioni aziendali piùcomplesse, con conseguente definizione dei tempi e <strong>del</strong>le modalità di realizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> attività aziendali di formazione,valutando, se <strong>del</strong> caso, <strong>la</strong> possibilità di fare ricorso a risorse esterne all'azienda, che abbiano competenzeed esperienza sull'argomento.67