sciuto di <strong>Morpurgo</strong> e che ha avuto fortuna e traduzioni anche all’estero.Trent’anni dopo l’Autore lo presenterà con la consueta nonchalance:«come per un dovere di azione responsabile, stendevo una laboriosarassegna analitica <strong>del</strong>l’intera produzione estetica moderna dall’Ottocentoa noi» 14 . È importante la precisazione di “rassegna analitica”,che fa aggio su di una virtuale storia <strong>del</strong>l’estetica contemporanea la cuipensabilità è davvero disperante. Basti riflettere sul fatto che il maggiorestudioso di storia <strong>del</strong>l’estetica <strong>del</strong> secondo Novecento, Tatarkiewicz,vi ha rinunciato, fermando addirittura la sua opera alla soglia di Baumgarten,salvo un recupero tematico <strong>del</strong>la contemporaneità in formadi idee estetiche 15 . Ma il dato saliente è che <strong>Morpurgo</strong> è stato capacedi darci un quadro d’insieme, che prima mancava e che è rimastounico nella letteratura internazionale: un punto di riferimento obbligato.Puntualmente servito, è chiaro, dal suo impianto conoscitivo, in cuila flessibilità è oramai trapassata in ferace spregiudicatezza. Ora infattiosserva che la storia <strong>del</strong> pensiero estetico ideale sarebbe quella che arrivassea connettere i legami <strong>del</strong>le teorie fra di loro, e <strong>del</strong>le teorie conl’esperienza estetica, e quest’ultima con la restante esperienza pratica.E poiché questa visione storica si dimostra un’aspirazione impossibile,non bisogna mai illudersi di raggiungere un risultato completo e definitivoe si può solo farne una revisione continua. Del resto, svilupparevolta a volta uno solo di questi tipi di rapporto non significa caderenell’astrazione perché ogni aspetto contiene tutti gli altri. E allora <strong>Morpurgo</strong>fa di necessità virtù, scegliendo di esporre senza nessuna remoracerte teorie soprattutto nei loro legami, altre in modo dialettico, altreal contrario come interamente relate a situazioni sociali determinate,altre infine come prodotto di un’esperienza artistica. Un concerto, insomma,polivalente, in cui ogni “ragione” possa compiutamente rappresentarele proprie divaricanti “ragioni”.Per ponderare un risultato siffatto, nello sfondamento <strong>del</strong>l’anteriorequadro disciplinare, a parte fuori d’Italia il già ricordato Tatarkiewicz,che inizia a pubblicare la sua Storia <strong>del</strong>l’estetica egualmente nel 1960,da noi ci fu solo un altro studioso, spregiudicato come <strong>Morpurgo</strong>,grande come <strong>Morpurgo</strong>, anch’egli atipico, anch’egli fuori riga, che possocollocare accanto al “marziano” <strong>Morpurgo</strong> con l’epiteto di “gioviano”.Si tratta di Rosario Assunto, che muovendo da altre premesse, utilizzandodifferenti strumenti e referenti, sempre nel fatale 1960, pubblicala rivoluzionaria Critica d’arte nel pensiero medievale 16 . Sono i grandidioscuri <strong>del</strong>la storiografia estetica italiana <strong>del</strong> secondo Novecento.Vorrei concludere questo breve ricordo di <strong>Morpurgo</strong> citando unasorta di bilancio che egli stesso fece nel 1990, in una nota esemplareche per certi versi è una dichiarazione finale. «I richiami storici nonsono superflui o avventizi a una considerazione speculativa. Una este-15
tica odierna non può configurarsi se non come una metacritica <strong>del</strong>lacoscienza critica, in quanto riflessione sul gusto in diversi settori e indiversi momenti storici. […] Sottratta alla sua integrazione storica anchela più acuta tesi teorica in questo campo rischia spesso esiti ottusi.Non c’è considerazione speculativa che non sia una ricognizione e unarevisione, e come tale legata a suoi precedenti e complementari. […]Così soltanto la ricerca estetica può conservare inoltre una sua specificaautonomia, senza perdersi come un affluente in una problematicateoretica più vasta» 17 .Alla fine, dunque, come all’inizio, attraverso l’odissea marziana di<strong>Guido</strong> <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>.1Cfr. l’Appendice bibliografica, in G. <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>, Il Gusto nell’Estetica <strong>del</strong> <strong>Settecento</strong>,“Aesthetica Preprint: Supplementa”, 11 (2002), pp. 243-47.2B. Gracián, L’Acutezza e l’Arte <strong>del</strong>l’Ingegno, Aesthetica, Palermo, 1986; Aa. Vv., BaltasarGracián: Dal Barocco al Postmoderno, “Aesthetica Preprint”, 18 (1987).3G. <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>, Anatomia <strong>del</strong> Barocco, Aesthetica, Palermo, 1998 2 .4Id., Demetrio: <strong>del</strong>lo stile, Roma, Ed. <strong>del</strong>l’Ateneo, 1980.5Id., L’esthétique contemporaine, Marzorati, Milano 1960; Il concetto <strong>del</strong>lo stile, Milano,Bocca, 1951.6Id., Il concetto <strong>del</strong>lo stile, cit., p. 27.7Su ciò rimando alla mia “Presentazione” a Cesare Brandi, Carmine o <strong>del</strong>la pittura, Roma,Editori Riuniti, 1992, pp. IX-LIV.8G. <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>, Il concetto <strong>del</strong>lo stile, cit., p. 10.9Ibid.10Su questo tema, e più generale sulle questioni <strong>del</strong>la storiografia estetica crociana allequali faccio riferimento, rimando al mio saggio Una Storia per l’Estetica, “Aesthetica Preprint”,19 (1988), e al recente Per eccesso e per difetto: Croce e la storia <strong>del</strong>l’estetica, in “Studidi estetica” in corso di stampa.11B. Croce, Sul “colore” nella storia <strong>del</strong>l’estetica (1933), in Id., La critica e la storia <strong>del</strong>learti figurative. Questioni di metodo, Bari, Laterza, 1934, p. 226.12G. <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>, Demetrio: <strong>del</strong>lo stile, cit.; Il Gusto nell’Estetica <strong>del</strong> <strong>Settecento</strong>,cit., pp. 177-97; Leggere Hemsterhuis, “Rivista di storia <strong>del</strong>la filosofia”, 42 (1987), pp. 3-46.13Id., Tre categorie storiografiche, “Il Pensiero”, 1 (1956), pp. 319-34.14Id., La mia prospettiva estetica, in G. Marchianò (a cura di), Le grandi correnti <strong>del</strong>l’esteticanovecentesca, Milano, Guerini, p. 159.15W. Tatarkiewicz, Historia estetyki, tr. it. Storia <strong>del</strong>l’estetica, Torino, Einaudi, 1979-80,3 voll.; Dzieje sześciu pojęć, tr. it. Storia di sei Idee, Palermo, Aesthetica, 2002 4 .16R. Assunto, La critica d’arte nel pensiero medievale, Milano, Il Saggiatore, 1961; cfr. ilmio Assunto e il Paesaggio <strong>del</strong>l’estetica, in A Rosario Assunto in memoriam, “Aesthetica Preprint”,44 (1995), pp. 5-16.17G. <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>, La mia prospettiva estetica, cit., p. 163.16
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