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Guido Morpurgo-Tagliabue e l'estetica del Settecento - SIE - Società ...

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Perfetta poesia, e cioè quando Muratori sta formulando la teoria, perlui così decisiva, <strong>del</strong>la minuta osservazione, su cui <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>ha tanto richiamato l’attenzione. Muratori si richiama alla dottrina longinianae quintilianea <strong>del</strong>l’evidenza o enargeia, che, ricorda ancora ilMuratori, «acconciamente il nostro Castelvetro chiamò Particolarizzazione»31 . Ebbene, a giudizio di Castelvetro a tal proposito Omero sarebbesenz’altro superiore a Virgilio, che appunto si tiene per lo più«nella loro esposizione universale, e corta»; polemizzando con Castelvetro,Muratori avanza invece l’idea che qui si debba semplicementericonoscere che Virgilio «volle camminar per altro sentiero», attenendosial «proprio Stile».Lo stesso concetto di “maniera particolareggiata” o di “minuta osservazione”permette poi a Muratori un’altra apertura davvero notevole,da cui i suoi lettori tedeschi, da Bodmer e Breitinger sino alla scuoladi Baumgarten e direi a Men<strong>del</strong>ssohn, trarranno conseguenze decisive.Gravina, come abbiamo visto sia pur di sfuggita, si richiamavaesplicitamente al concetto cartesiano di ragione, coordinato al criterio<strong>del</strong>la chiarezza e distinzione. Se vogliamo guardare per un attimo allestrategie generali <strong>del</strong> discorso filosofico, implicite in questa poetica,possiamo allora dire che le nozioni di artificio e di finzione, da unlato, e la teorizzazione <strong>del</strong> <strong>del</strong>irio, dall’altro, erano dunque necessarieper intendere la ragione poetica in una cornice che pur sempre facevariferimento prioritario all’attività <strong>del</strong>l’intelletto: motivo in più perargomentare una continuità, su questo punto decisivo, con l’ispirazionerazionalistica <strong>del</strong>le poetiche <strong>del</strong> Barocco. Muratori, viceversa, nonesita a contrapporsi, oltre che a Tesauro, allo stesso Aristotele (che adogni modo è l’Aristotele di Tesauro), per riferire senz’altro al campo<strong>del</strong>la sensibilità, <strong>del</strong>la fantasia, i prodotti <strong>del</strong>l’attività metaforica. Valela pena di riportare un breve passo <strong>del</strong>l’argomentazione di Muratori:«Le simiglianze, che l’Intelletto osserva tra gli oggetti, e che servonoalla Fantasia per formarne qualche Immagine, o Metafora, debbonoesser tali, che da gli Uditori tosto, o almen senza molta meditazione,e fatica, s’abbiano da poter ravvisare, e intendere» 32 .Potrebbe sembrare, a prima vista, di esser davvero a un passo daquella congiunzione fra sensibilità e conoscenza intuitiva su cui, perfare un solo esempio, Lessing baserà la sua teoria <strong>del</strong>la favola nel1759. Basta poco, tuttavia, per ritrovare anche qui il razionalismo muratorianoe per scoprire anche qui i motivi che separano Muratori dallagrande stagione <strong>del</strong>l’estetica illuministica europea: le somiglianze,per Muratori, devono soltanto essere intese senza molta fatica, ma essevengono comunque conosciute, scoperte, dall’intelletto; per mezzo <strong>del</strong>lafantasia le somiglianze trovano meramente una veste sensibile. Eccocome Muratori descrive il viaggio che la nostra attività conoscitivacompie per formulare un’immagine fantastica: «Scopertasi dall’Intellet-55

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