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Guido Morpurgo-Tagliabue e l'estetica del Settecento - SIE - Società ...

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Implicazioni <strong>del</strong> nessotra gusto e giudizio in <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong>di Giovanni Matteucci1. Uno dei punti cruciali <strong>del</strong>la ricognizione storiografica e teoreticache <strong>Morpurgo</strong>-<strong>Tagliabue</strong> compie su gusto e giudizio viene efficacementeriassunto in una affermazione relativa al pensiero di Hume. Nelsaggio dedicato alla cultura estetica <strong>del</strong> <strong>Settecento</strong> britannico, egli rilevacome Hume fosse pienamente e giustamente consapevole <strong>del</strong> fattoche «ogni discorso intorno all’arte o al bello, ogni proposizione di gusto,anche se di forma constatativa, è una adesione, una scelta: nonpredica una qualità <strong>del</strong>la cosa, ma un’attitudine <strong>del</strong> soggetto, una suarisposta emozionale» (cfr. Il Gusto nell’estetica <strong>del</strong> <strong>Settecento</strong>, p. 179).I termini impiegati in questo rilievo rispecchiano la pregnanza che assumeil punto nella complessa e articolata prospettiva teoretica morpurghiana.Accanto all’uso <strong>del</strong>la nozione di scelta intesa come atto intimamentesolidale alla estrinsecazione <strong>del</strong> gusto, è infatti caratteristicoil legame che <strong>Morpurgo</strong> stringe tra dimensione pragmatica e funzionisemantiche, tra la vita estetico-critica e le strutture proposizionaliche vi sono congiunte e che interessano l’effettuarsi o meno <strong>del</strong>le dinamiche<strong>del</strong> riferimento, e dunque l’articolarsi dei rapporti tra segni esignificati. D’altro canto, proprio in ciò consiste il recupero non ingenuo<strong>del</strong>la dimensione pragmatica che è già documentato nella ricercaesposta nel volume Il concetto <strong>del</strong>lo stile. Ad esempio, la contrapposizionemessa a fuoco in tale opera tra la nozione critico-fenomenologicadi figura e la nozione idealistica di immagine si può considerare frutto<strong>del</strong> principio metodico che invita a rinvenire le strutture ideali all’interno<strong>del</strong> corpo vivo <strong>del</strong>l’esperienza, principio al quale <strong>Morpurgo</strong>si atterrà fe<strong>del</strong>mente nell’intero arco di sviluppo <strong>del</strong> suo pensiero.2. Il punto messo in rilievo con riferimento a Hume, oltre a rinviareal contesto complessivo <strong>del</strong> pensiero morpurghiano (cosa che qui ègiocoforza sbrigare con un mero accenno allusivo), sollecita una riflessioneintorno al referente critico e fenomenologico <strong>del</strong>la ricerca su gustoe giudizio documentata dal volume di <strong>Morpurgo</strong> recentemente edito.Il passaggio sopra citato, infatti, interessa più che la sola riflessioneestetica di Hume. Anzi, a ben vedere esso addirittura qualifica peculiarmentela terza Critica di Kant. La questione che vi è sottesa ine-67

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