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Grandi maestri piccole sculture

da Depero a Beverly Pepper a cura di Lara Vinca Masini

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a cura di Lara Vinca Masini

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Informale europeo<br />

André Bloc<br />

(1896-1966)<br />

Interessato a tutti i movimenti di avanguardia, partiva<br />

dalla pittura e dalla scultura per trovare nell’architettura<br />

la definizione più esatta della sua ricerca che ha sempre<br />

portato avanti secondo una dinamica matericità organica,<br />

sulle linee dell’Informale. Fondatore, nel 1930, della<br />

rivista “Architecture d’aujourd’hui” mirava sempre, nel<br />

suo lavoro, all’interazione tra architettura e scultura. Nel<br />

1951 si colloca la nascita del Group Espace, da lui creato.<br />

Sono degli anni Sessanta i suoi Espaces architecturés e gli<br />

Espaces sculptés, fino agli Habitacles de Meudon (1962),<br />

grandi <strong>sculture</strong> materiche, “caverne gestuali”, come le<br />

definiva Tafuri, che alludono a rifugi ancestrali, quasi<br />

alvei materni, concepiti anche come difesa dalla civiltà<br />

intesa come forza alienante, distruttiva della creatività<br />

umana. Ha collaborato a lungo con l’architetto francese<br />

Claude Parent. Tra i suoi lavori la Casa a Meudon (1949),<br />

una Casa presso Antibes (1963), la Scultura abitabile, la<br />

Casa scultura a Carboneraso in Spagna (1964), la Scultura<br />

torre di venticinque metri nel parco della sua villa di<br />

Meudon. Negli anni Settanta tenne una personale<br />

a Firenze presso la Galleria Quadrante, elaborata da<br />

Vittorio Giorgini secondo un andamento organico, molto<br />

vicino a quello che Bloc proponeva. Anche Leonardo<br />

Ricci, nel suo progetto di Riesi, lavorava secondo le<br />

stesse intenzionalità, che non molti architetti portavano<br />

avanti, se si esclude l’antesignano Kiesler con la sua<br />

Endless House (Casa senza fine).<br />

Anche la scultura presente in mostra, Senza titolo, del<br />

1955, è il risultato di questa sua ricerca di spazialità<br />

organica, coi suoi tagli, i suoi avvolgimenti, le sue cavità,<br />

anche se la materia, il bronzo lucido, le conferisce un<br />

carattere più bloccato, compatto, strutturale.<br />

Senza titolo, 1955; bronzo, h cm 26.<br />

Galleria Pagani, Milano.<br />

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