Grandi maestri piccole sculture
da Depero a Beverly Pepper a cura di Lara Vinca Masini
da Depero a Beverly Pepper
a cura di Lara Vinca Masini
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Scultura postbellica e contemporanea<br />
Leoncillo<br />
(1915-1968)<br />
A Roma dalla sua Spoleto fino dal 1942, si dedicò alla<br />
ceramica, non come elaborazione di oggetti d’uso o<br />
decorativi, ma come strumento di ricerca nell’ambito<br />
delle arti visive. Iniziava sul filo di un espressionismo<br />
figurativo, secondo la lezione della Scuola Romana<br />
(Mafai, Raphael, Scipione), con morbidezze materiche<br />
e luministiche, di matrice postimpressionista. Nel 1946<br />
fu tra i firmatari del Manifesto del Fronte delle Arti<br />
e le sue opere assumevano, allora, istanze di carattere<br />
politico e sociale (la lotta partigiana, le stragi compiute<br />
dai tedeschi). Dal 1956 abbandonava ogni riferimento<br />
figurativo (tranne, spesso, quello fitomorfico), affrontando<br />
un informale materico di grande sensibilità, teso a<br />
esprimere il dramma esistenziale di una umanità lacerata<br />
dalla ferocia delle guerre, degli stermini, che la terra, nei<br />
suoi significati simbolici di materia matrice, ancestrale,<br />
archetipica, carica di memoria, evidenziava in maniera<br />
lancinante. Le sue opere, come si è accennato, si rapportano,<br />
spesso, a tronchi contorti, spaccati, che, nel colore,<br />
fanno pensare al sangue, alle ferite del corpo umano.<br />
In mostra Maschera, un lavoro del 1950 in terracotta<br />
dipinta, questa volta un volto-maschera di intensa<br />
drammaticità, fortemente espressa dalle grandi orbite,<br />
la bocca spalancata quasi in un grido, il colore rosso<br />
acceso, che tratti di giallo, macchie nere e piccoli tocchi<br />
di bianco esaltano.<br />
Maschera, 1950; terracotta dipinta,<br />
cm 50x43. Asta Christie, Milano,<br />
21.5.2002. Lotto 245.<br />
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