Grandi maestri piccole sculture
da Depero a Beverly Pepper a cura di Lara Vinca Masini
da Depero a Beverly Pepper
a cura di Lara Vinca Masini
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Postconcettuale<br />
Claudio Parmiggiani<br />
(1943)<br />
Personaggio complesso, “di segno ermetico [...] strada<br />
maestra della post-avaguardia”, come scriveva Maurizio<br />
Calvesi. Il suo lavoro si svolge attorno alla storia della<br />
pittura, percorsa, come dice, “dall’oro filosofale”, che<br />
usa come “materia prima”. Scompone opere antiche,<br />
come, ad esempio, La visione di santa Godula di un<br />
Maestro fiammingo, inserendovi l’elemento tempo, con<br />
lo spostare verso il fondo, in fasi successive, la navicella<br />
visibile attraverso la finestra (1973); nei due Ritratti pierfrancescani<br />
dei Montefeltro scambia i connotati della<br />
coppia; in Teatrum Orbis (1976), riprendendo da L’Arte<br />
della memoria di Robert Fludd, sembra voler trasformare<br />
il teatro elisabettiano in Teatro della Memoria (della pittura).<br />
Nelle sue Delocazioni presenta pareti dalle quali sono<br />
stati tolti quadri e oggetti che vi hanno lasciato la loro<br />
traccia. Il gioco è sempre, e soprattutto, sulla memoria.<br />
Nel 1967 raccoglie in Tavole, Teatri, Riti testi e molte sue<br />
ricerche. In seguito il suo lavoro si farà sempre più concettuale<br />
ed ermetico. Tra le sue realizzazioni più intense<br />
e poetiche Annunciazione, dove due lastre di rame specchianti<br />
sono disposte una davanti all’altra di fronte a una<br />
grande vetrata, rimandandosi, anche qui, una memoria<br />
invisibile, a provocare un intenso, sospeso, lancinante<br />
senso di attesa. “La poesia” scrive “è l’altra faccia della<br />
pittura, è la voce dell’immaginazione”.<br />
In mostra Senza titolo, del 1997: dentro un cubo in perspex,<br />
un nido contenente tre uova-giocattolo colorate.<br />
Un gioco ambiguo per una memoria futura che non avrà<br />
esiti.<br />
Senza titolo (Nido mappamondo),<br />
1997; perspex, sottili scaglie di<br />
legno, plastica, cm 15x15x15.<br />
Pubblicato su “Segno”, a. XXV, n.<br />
179, giugno-luglio 2001.<br />
Acquisito dall’artista.<br />
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