Grandi maestri piccole sculture
da Depero a Beverly Pepper a cura di Lara Vinca Masini
da Depero a Beverly Pepper
a cura di Lara Vinca Masini
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Transavanguardia<br />
Bruno Ceccobelli<br />
(1952)<br />
Appartiene al gruppo romano di artisti (con Bianchi,<br />
Dessì, Gallo) di quella che, impropriamente, si definisce<br />
anche nuova Scuola romana, che succedeva immediatamente<br />
al gruppo formato da Chia, Clemente, Cucchi,<br />
De Maria, Paladino, che Achille Bonito Oliva definiva,<br />
ai primi anni Ottanta, “Transavanguardia”, col suo<br />
ritorno, ovviamente in maniera nuova e provocatoria,<br />
alla pittura. Questi nuovi artisti considerano il passato<br />
come un’eredità da saccheggiare liberamente con opere<br />
che, ogni volta, si confrontano coi problemi stessi della<br />
pittura. Ceccobelli è il solo che ha pubblicato, nel 1986,<br />
un suo Manifesto, nel quale esalta il significato in arte,<br />
dell’“Intelligenza”, che è “Luce”, “soggetto reale della<br />
pittura”. Scrive anche: “Ogni forma è l’espressione di<br />
un’idea originaria e spirito primordiale. Ogni volta che<br />
la forma viene liberata nella sua idea intrinseca, la sua<br />
scrittura vacilla o diviene malsana. [...] Un artista è un<br />
amante cosmico che corteggia, senza l’aiuto della legge<br />
o della lingua, l’amante Assoluto. Non si dipinge con i<br />
colori ma solo in virtù della Grazia”. Propone, quindi,<br />
una posizione idealistica nei confronti della pittura, una<br />
sorta di ideale mistico, capace di superare la materia.<br />
Lavora spesso su materiali trovati, piccoli oggetti, reperti,<br />
che usa come fondo o come motivo di partenza di un<br />
suo lavoro, che rende unitario attraverso la sua scrittura<br />
che riunisce e combina i pezzi sulla parete in una sorta<br />
di environment bidimensionale. Così intende elevare il<br />
materiale all’immateriale, dal campo letterale a quello<br />
delle idee, secondo una spiritualità complessa, materializzazione<br />
concreta dell’astrazione mistica.<br />
L’opera presente in mostra, Vassoio con pesci, del 1996,<br />
è costituita, appunto, da un vassoio in ceramica, contenente<br />
pesci rapaci, conchiglie, ma anche ometti goffi,<br />
una figurina (alata?), al centro una immagine femminile,<br />
come una siliqua aperta, attorno alla quale tutto sembra<br />
ruotare. Un appello alla unicità della natura? Il tutto in<br />
ceramica colorata, nella quale è evidente il ritorno a un<br />
lavoro gustoso e raffinato, frutto di una consumata, ironica,<br />
amorosa e riscoperta manualità.<br />
Vassoio con pesci, 1996; ceramica<br />
colorata, ø cm 52. Archivio R. 49.<br />
3.10.1996. Acquisito dall’artista.<br />
234 235