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Grandi maestri piccole sculture

da Depero a Beverly Pepper a cura di Lara Vinca Masini

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Transavanguardia<br />

Mimmo Paladino<br />

(1948)<br />

Nel gruppo dei cinque artisti della Transavanguardia<br />

italiana (Chia, Clemente, Cucchi, De Maria e, appunto,<br />

Paladino), si distingue per una pittura tutta “di superficie”<br />

(caratteristica questa, peraltro, intenzionale, in<br />

modo più o meno evidente, della Transavanguardia); la<br />

sua pittura ha, tra i suoi riferimenti, il segno di Klee, la<br />

figurazione stravolta di Picasso, l’immaginario, spesso<br />

rivolto al mondo ancestrale dell’arte arcaica, popolare,<br />

rituale, dell’Italia del Sud, delle epopee locali, con qualche<br />

assonanza, anche, col teatro dei Pupi. Anche questa<br />

è una caratteristica di questi artisti, che trascorrono<br />

liberamente (e ancora, volutamente, “di superficie”),<br />

lungo la storia dell’arte, ciascuno secondo la propria<br />

inclinazione.<br />

Le immagini di Paladino, manichini astratti, larvati, sia<br />

nella pittura che nella sua visionaria, metafisica scultura,<br />

sono lontane da ogni riferimento naturalistico, come<br />

“scorie d’una subumana preda d’un’improvvisa catastrofe”<br />

(G. Dorfles). Sembrano vivere di una vita autonoma,<br />

solitaria, completamente avulsa dalla realtà. Si pensi al<br />

suo bellissimo, astratto, delicatissimo Assediato (1983),<br />

dove una figura sottile ed efebica, dallo sguardo vuoto di<br />

una maschera, presso un’antica urna circondata, in una<br />

comunione quasi panica, da animali, appare come un<br />

moderno sciamano.<br />

La scultura presente in mostra, Senza titolo del 1997, in<br />

bronzo, è una composizione nella quale una figura esile,<br />

emaciata, trattata in modo da evidenziarne la matericità,<br />

dall’aspetto quasi ieratico, in piedi, sostiene una lastra (o<br />

un quadro?), alla quale, sul retro, è appoggiata una cornice<br />

rotonda. L’uomo tiene in mano una piccola colonna<br />

zigrinata. Sulla base, a due livelli, un basso sedile. Anche<br />

qui, nel silenzio, in una solitudine ancestrale, un mistero<br />

metafisico, astratto.<br />

Senza titolo, 1997; bronzo,<br />

cm 35x44x27. Galleria Alessandro<br />

Bagnai, Firenze.<br />

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