Grandi maestri piccole sculture
da Depero a Beverly Pepper a cura di Lara Vinca Masini
da Depero a Beverly Pepper
a cura di Lara Vinca Masini
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Scultura postbellica e contemporanea<br />
Valeriano Trubbiani<br />
(1937)<br />
Portava avanti una sua interpretazione gestuale, legata<br />
a una immagine intenzionalmente violenta di “macchine”,<br />
in realtà non macchine tecnologicamente avanzate,<br />
ma quelle arcaiche, legate al lavoro della terra (aratri,<br />
vomeri), trasformati, nella lancinante esplosione di<br />
forme taglienti di una dura aggressività gestuale, in macchine<br />
da guerra di una grande, intensa drammaticità. Ha<br />
poi vòlto questa sua impetuosa drammaticità verso un<br />
raggelante zoomorfismo in opere realizzate con una rara<br />
perfezione tecnica e con un realismo surreale, feroce,<br />
distruttivo: uccelli mostruosi, topi sanguinari in lunghe<br />
file, immagini allusive alla crudeltà cieca di una natura<br />
“maligna”, che porta in sé la maledizione della distruzione<br />
e del nulla, in una cruda interpretazione della sorte<br />
del mondo e della vita stessa.<br />
L’opera in mostra, Covare, 1976, in ottone e alluminio,<br />
presenta una testa di uccello, splendidamente eseguita,<br />
uscente da un lungo cestello. Un alto collare di ferro<br />
tiene legata la testa dell’animale a una sorta di piccola<br />
pompa che sembra volerne aspirare la vita per ritrasmetterla<br />
(attraverso un sottile cannello in ottone, avvolto<br />
in basso al cestello, all’interno di quello, in una sorta di<br />
supplizio di Tantalo), alla testa stessa.<br />
Covare, 1976; ottone e alluminio,<br />
cm 34x11. Asta Christie, Milano,<br />
29.5.2001. Lotto 42.<br />
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