Grandi maestri piccole sculture
da Depero a Beverly Pepper a cura di Lara Vinca Masini
da Depero a Beverly Pepper
a cura di Lara Vinca Masini
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Pop art<br />
Joe Tilson<br />
(1928)<br />
Esponente della Pop art inglese, della seconda generazione<br />
(che si è anche definita Pop geometrizzata). La<br />
Pop inglese, che precede quella statunitense, pur se<br />
nata sulla scia della conoscenza dell’American Life, si<br />
pone, rispetto a quella, come espressione più critica nei<br />
confronti della civiltà massificata e dell’invasione ipertecnologica<br />
delle nostre città.<br />
Tilson tenta di colpire col suo fresco, ironico lavoro, le<br />
“immagini ambigue” della grande città, come egli le<br />
definisce, che trasforma in forme simboliche, in legno<br />
dipinto, a creare piccoli monumenti lignei, stele riferite<br />
anche alla storia antica, come nei suoi Ziggurath, o<br />
grandi giochi geometrici, allusivi, anche in senso critico,<br />
alla pubblicità industriale urbana e all’accumulazione di<br />
scorie della vita urbana. Elabora giochi linguistici, poiché<br />
il linguaggio della comunicazione influenza la nostra<br />
vita. “Mi interessa” egli dichiara “la sfera intellettuale<br />
[...]. Celebrando l’effimero si muta l’atteggiamento della<br />
gente verso di essa, la si rende più cosciente della caducità<br />
delle cose e dell’inevitabilità dei cambiamenti”.<br />
In mostra un gustoso oggetto esagonale, scandito in<br />
moduli romboidali, che contengono, ciascuno, una lettera<br />
a comporre e articolare la parola “EARTH”, con<br />
un crescendo di lettere che formano, di volta in volta, le<br />
parole “HEARTH”, “THEART”, “RTHEARTH”, per<br />
tornare, di seguito, alla prima parola. Una sorta di poesia<br />
concreta, un gioco di parole ironico e divertito.<br />
Hearth, 1986; legno, cm 50x57.<br />
Esemplare 5/50. Aurelio Amendola.<br />
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