AA.VV. - Racconti matematici - CTS Basilicata
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apidissima al cielo in giorni più che in settimane, e il suo primo piano cruciforme<br />
venne ben presto a salutare i quattro angoli del mondo. L’architetto aveva avuto in un<br />
primo tempo qualche seccatura con gli ispettori del genio civile per quelle quattro<br />
stanze proiettate verso l’esterno, ma con l’uso di robuste travi maestre e di banconote<br />
in busta chiusa era riuscito a convincerli della solidità della sua costruzione.<br />
Come d’accordo, Teal arrivò in macchina davanti all’abitazione dei Bailey la<br />
mattina successiva al loro ritorno in città. Improvvisò un’arietta sul suo claxon a due<br />
note. Bailey sporse il capo dalla porta d’ingresso.<br />
— Perché non suoni il campanello?<br />
— Troppo lento, — rispose Teal giocondamente. — Sono un uomo d’azione, io. È<br />
pronta tua moglie? Oh, eccovi qua, signora Bailey! Bentornata, bentornata! Salite in<br />
macchina, ho una sorpresa per voi!<br />
— Tu conosci Teal, mia cara, — disse Bailey a disagio.<br />
La signora Bailey tirò su col naso:<br />
— Lo conosco. Andremo con la nostra macchina, Homer.<br />
— Benissimo, cara.<br />
— Buona idea, — approvò Teal. — È più potente della mia; arriveremo prima.<br />
Guiderò io, conosco la strada. — Tolse di mano a Bailey le chiavi, scivolò al volante e<br />
avviò il motore ancor prima che la signora Bailey avesse potuto raccogliere le proprie<br />
forze.<br />
— Non preoccupatevi minimamente del mio modo di guidare, — disse in tono<br />
rassicurante, volgendo il capo a guardar la signora e lanciando contemporaneamente la<br />
potente macchina per il viale, prima d’imboccare Sunset Boulevard; — è questione di<br />
forza e dominio dei propri nervi, un processo dinamico, esattamente il mio pane... Non<br />
ho mai avuto un incidente degno di questo nome.<br />
— Non ne avrete che uno solo, — disse la donna in tono acido. — Vi dispiacerebbe<br />
molto tenere gli occhi sulla strada?<br />
Egli cercò di spiegarle che un problema di traffico non era questione di occhi, bensì<br />
d’integrazione intuitiva di direzioni, velocità e probabilità, ma Bailey lo interruppe<br />
bruscamente:<br />
— Dov’è la casa, Quintus?<br />
— La casa? — ripeté la signora Bailey, sospettosamente. — Che cos’è questa<br />
faccenda della casa, Homer? Hai forse combinato qualche cosa senza dirmelo?<br />
Teal intervenne col suo miglior tono diplomatico:<br />
— Una casa, lo è di certo, signora Bailey. E che casa! È una sorpresa che un devoto<br />
marito ha voluto farvi. Aspettate solo di vederla e poi...<br />
— È quel che aspetto, infatti, — confermò la donna, tetra. — In che stile è?<br />
— Questa casa inizia un nuovo stile. È più recente della televisione, più nuova della<br />
settimana entrante. Bisogna vederla per apprezzarla. A proposito, — soggiunse in<br />
fretta, bloccando così ogni replica, — avete sentito il terremoto questa notte?<br />
— Il terremoto? Quale terremoto? Homer, c’è stato un terremoto?<br />
— Oh, una scossa molto leggera, — continuò Teal, — verso le due del mattino. Se<br />
non fossi stato sveglio, non me ne sarei nemmeno accorto.<br />
La signora Bailey rabbrividì:<br />
— Oh, questo terribile paese. Hai sentito, Homer? Avremmo potuto restare uccisi<br />
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