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AA.VV. - Racconti matematici - CTS Basilicata

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aveva in partenza.<br />

Ad un tratto vide l’intruso scavalcare goffamente, ma senza esitazione, il basso<br />

davanzale di una porta-finestra, e perdere nella foga il cappello. Quando Teal giunse<br />

finalmente là dove il copricapo era caduto, si chinò a raccoglierlo, lieto di avere una<br />

scusa per fermarsi a riprendere un po’ di fiato. Tornò poi nel soggiorno...<br />

— Temo che mi sia sfuggito, — ammise. — Ad ogni modo, ecco qua il suo<br />

cappello, che forse ci permetterà di identificare il nostro amico.<br />

Bailey prese il cappello, lo esaminò attentamente, quindi con un grugnito lo piantò<br />

in testa a Teal. Gli calzava alla perfezione. L’architetto parve stupito, si tolse il<br />

cappello, lo osservò. Sulla striscia di pelle interna c’erano le iniziali «Q. T.». Era il<br />

suo.<br />

Lentamente, un barlume di comprensione illuminò il volto di Teal. Tornò davanti<br />

alla porta-finestra e spinse lo sguardo per la fuga di stanze attraverso le quali aveva<br />

inseguito lo sconosciuto. I coniugi Bailey lo videro agitare le braccia freneticamente.<br />

— Che stai facendo? — domandò Bailey.<br />

— Vieni a vedere.<br />

Marito e moglie lo raggiunsero e seguirono la direzione del suo sguardo. Quattro<br />

camere più in là, videro tre figure di spalle, due uomini e una donna. Il più alto e<br />

sottile dei due uomini agitava le braccia in un modo piuttosto buffo.<br />

La signora Bailey lanciò un urlo e svenne di nuovo.<br />

Qualche minuto dopo, quando la signora Bailey si fu riavuta e in certo qual modo<br />

ricomposta, Bailey e Teal fecero il punto della situazione.<br />

— Teal, — disse Bailey, — non perderò tempo a rimproverarti; le recriminazioni<br />

sono inutili e sono certo che tutto questo non lo hai voluto; ma spero che tu ti renda<br />

conto della gravità della situazione in cui ci troviamo. Come faremo a uscire di qua? A<br />

quanto sembra, dovremo rassegnarci a morir di fame; ogni camera porta soltanto in<br />

un’altra camera.<br />

— Oh, la situazione non è poi così tragica. Dopo tutto, sono già uscito una volta<br />

no?<br />

— Sì, ma non puoi farlo ancora... Hai già tentato.<br />

— Ad ogni modo, non abbiamo tentato in tutte le camere. C’è ancora lo studio<br />

all’ultimo piano.<br />

— Già, lo studio. Ci siamo passati quando siamo venuti per la prima volta e non ci<br />

siamo fermati. Pensi che si possa uscire dalle finestre?<br />

— Non farti troppe illusioni. Matematicamente, dovrebbe aprirsi sulle quattro<br />

camere laterali di questo piano. Ma non abbiamo mai alzato le tapparelle;<br />

bisognerebbe dare un’occhiata.<br />

— Male non potrà farcene, comunque. Cara, credo che sia meglio per te rimanere<br />

qui a riposare un po’...<br />

— Essere lasciata sola in questo orribile posto? Ah, no davvero! — E la donna si<br />

levò immediatamente dal divano dove era stata distesa fino a quel momento.<br />

Salirono la scala.<br />

— Questa è la camera interna, vero, Teal? — domandò Bailey, mentre<br />

attraversavano la stanza da letto principale e riprendevano a salire verso lo studio. —<br />

Voglio dire, quella che nel tuo diagramma era al centro del grande cubo,<br />

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